Disturbi alimentari
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Una mela al giorno...

Il "Peso" del corpo

I disturbi del comportamento alimentare (DCA)

Il mese di Marzo è comunemente associato alla primavera e forse, proprio per questo, da anni, si sceglie questo mese e, in particolare il giorno 15, per promuovere la Giornata del Fiocchetto Lilla per la prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).

I DCA sono problematiche complesse che non riguardano solo l'aspetto nutrizionale ma hanno radici ben più profonde, addentrandosi nella sfera psicologica ed emotiva di una persona.

Chi soffre di disturbi alimentari si identifica spesso con il suo peso, con le sue forme e con la capacità di tenere l'alimentazione sotto controllo, quindi ci si attribuisce un valore maggiore quando si riesce a esercitare questo controllo, si passa invece adangoscia e frustrazione quando si perde il controllo su tutti questi aspetti.

Un disturbo alimentare quindi tende a isolare chi ne soffre, influisce negativamente su umore, emozioni e vita sociale, poiché l'attenzione è puntata sul peso, sul corpo e sugli alimenti che diventano un'ossessione.

Inoltre, in alcuni DCA può esserci una vera e propria distorsione della percezione corporea, quindi una persona normopeso o addirittura sottopeso, guardandosi allo specchio, può ritenersi comunque in sovrappeso.

Comunemente, quando si parla di DCA, si tende a pensare subito ad Anoressia e Bulimia ma alterazioni del rapporto con il proprio corpo e con il cibo possono in realtà portare a numerose tipologie di disturbi differenti, molte delle quali vengono spesso sottovalutate e non riconosciute come disturbi.

ANORESSIA NERVOSA
È un disturbo molto difficile da trattare, la diagnosi precoce e la prevenzione sono delle ottime armi contro l'anoressia che prevede:

COMPORTAMENTI ALIMENTARI E PESO CORPOREO
  • Riduzione progressiva dell'alimentazione e dei pasti;
  • Suddivisione in cibi "giusti", ovvero con poche calorie e "sbagliati", ovvero troppo calorici, questi ultimi vengono quindi del tutto rifiutati;
  • Sminuzzare eccessivamente il cibo, mangiare molto lentamente, masticare a lungo;
  • Conteggio ossessivo delle calorie assunte;
  • Controllo ossessivo del peso corporeo;
  • Ossessione per la funzione e regolarità intestinale.
TECNICHE DI COMPENSO
  • Vomito auto-indotto;
  • Abuso di farmaci che si pensano utili al fine di perdere peso;
  • Impegno costante ed esagerato in attività fisiche molto spesso pesanti.
RAPPORTO CON PASTI E VITA SOCIALE
  • Ansia e inquietudine per modifiche inattese del programma pasti;
  • Cucinare per gli altri e controllo eccessivo quando cucinano altri;
  • Tendenza ad evitare le situazioni conviviali con la famiglia o gli amici.
BULIMIA NERVOSA
La bulimia nervosa, a differenza dell'anoressia, è caratterizzata dalle tipiche "abbuffate", questi momenti hanno delle caratteristiche specifiche, ovvero mangiare grandi quantità di cibo in modo incontrollato (con perdita di controllo) e in brevissimo tempo, passare da alimenti dolci ad alimenti salati e viceversa più volte, terminare confezioni intere di alimenti e, in alcuni casi, nascondere le confezioni vuote, scegliere alimenti pronti o confezionati per non doverli cucinare e mangiare quasi fino a sentirsi male.
La bulimia quindi prevede:

COMPORTAMENTI ALIMENTARI E PESO CORPOREO
  • Ricorrenti abbuffate (in media 2 o più volte alla settimana per 3-6 mesi);
  • Alternanza di periodi di dieta ferrea con periodi in cui si mangia troppo;
  • Alimentazione eccessiva in periodi di maggior stress;
  • Modalità "voraci" di consumare i pasti;
  • Acquisto di grandi quantità di cibo;
  • Mangiare molto senza però aumentare di peso;
  • Indossare abiti larghi per nascondere il corpo;
  • Lamentarsi di essere "grassi"
TECNICHE DI COMPENSO
  • Vomito auto-indotto;
  • Impegno costante ed esagerato in attività fisiche molto spesso pesanti.
RAPPORTO CON PASTI E VITA SOCIALE
  • Mangiare di nascosto e nascondere il cibo;
  • Presenza di una quantità elevata di confezioni o contenitori alimentari vuoti;
  • Saltare i pasti oppure evitare di mangiare di fronte agli altri o consumare porzioni molto piccole di cibo.

BINGE EATING DISORDERS
Questa tipologia di DCA, definita anche "disturbo da alimentazione incontrollata", è in realtà più comune di quello che si pensa anche se spesso non viene riconosciuta come un disturbo ma come difficoltà a seguire uno stile di vita sano, purtroppo in questo disturbo si nasconde ben altro, non è mancanza di volontà, c'è piuttosto un disagio interiore causato dalla situazione del peso, di solito in eccesso, da traumi psicologici ed emotivi, da bassa autostima, da una considerazione negativa di sé e da uno stato di solitudine compensato con il cibo.
Questo disturbo alimentare quindi prevede:
  • Abbuffate ricorrenti;
  • Tecniche di compenso assenti o quasi;
  • Aumento di peso causato dalle abbuffate;
  • Consumare grandi quantità di cibo di nascosto, nascondendo le confezioni terminate
  • Sensi di colpa scatenati dalle abbuffate e successiva sensazione di malessere, disagio, vergogna.

NIGHT EATING SYNDROME
Questo disturbo è già meno frequente dei precedenti e prevede una maggiore assunzione di alimenti nella seconda parte della giornata, può essere una combinazione tra disturbo dell'alimentazione, disturbo del sonno e disturbo dell'umore, ma spesso, l'alimentazione notturna si associa a disturbo da alimentazione incontrollata, si sfrutta quindi la notte per poter mangiare di nascosto da tutti.

ORTORESSIA
In questo caso si parla di eccessiva attenzione verso un'alimentazione sana, atteggiamento ossessivo nel voler assumere esclusivamente alimenti genuini. Questo ovviamente non deve far pensare che seguire un sano stile di vita sia sbagliato, ma quando anche questo diventa un'ossessione, allontana dalla vita sociale, non garantisce armonia, convivialità e piacere nel gustare di tanto in tanto anche alimenti non proprio dietetici, vuol dire che non stiamo vivendo in modo sereno il rapporto con il cibo e con noi stessi.

VIGORESSIA
Questo disturbo prevede un'attenzione ossessiva per la forma fisica e un percezione distorta delle proprie forme corporee che, pur essendo toniche, vengono ritenute flaccide e deboli, è caratterizzata quindi da un intenso esercizio fisico per il potenziamento della muscolatura. Anche in questo caso non bisogna confondere il disturbo con una sana attività fisica, poiché la vigoressia non prevede solo frequentazione degli ambienti sportivi ma anche un isolamento della persona che tenderà a reputare inferiori e non degni di nota tutti coloro che non avranno il suo stesso stile di vita, emulando invece coloro che ottengono risultati migliori in ambito sportivo e rendendo l'allenamento un'ossessione volta a perfezionare il proprio aspetto.

Come si evince, queste problematiche non possono essere trattate esclusivamente con un approccio di tipo alimentare o con una dieta prescrittiva, consegnare una dieta ad uno persona che soffre di un disturbo alimentare vuol dire imporre delle restrizioni e delle regole che certamente la persona non è pronta ad applicare poiché la causa del suo rapporto travagliato con il cibo parte da un disagio più profondo, nel momento in cui non viene capito questo si rischia solo di peggiorare la situazione causando maggiore frustrazione nel momento in cui la persona avrà difficoltà a seguire le regole imposte.

La cosa migliore è affidarsi a professionisti che possano trattare queste problematiche con criterio, solo così le persone che soffrono di disturbi alimentari potranno conoscere la loro primavera, la loro rinascita.
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