Approvato il piano di riordino ospedaliero: dov'è finito il presidio del Nordbarese?

Il governatore Emiliano sembra essersi rimangiato la Carta di Ruvo

mercoledì 30 novembre 2016 19.56
La regione Puglia ha approvato il piano di riordino ospedaliero. Tra le novità comunicate poco fa dal presidente Michele Emiliano, c'è il polo oncologico per Taranto con 30 milioni di euro in più stanziati; il significativo aumento di posti letto per l'ospedale della Murgia; il potenziamento del Policlinico di Bari. Non sembrano esserci novità, invece, per il presidio unico del Nord Barese promesso a Ruvo dallo stesso Emiliano che aveva addirittura firmato la ribatezzata "Carta di Ruvo". Almeno nelle prime dichiarazioni rilasciate alla stampa e nelle schede riassuntive, non si fa cenno.

Intanto, l'ospedale "Sarcone" non sarà più ospedale di base, mentre l'ospedale di Corato perde il punto nascita. L'ospedale di Molfetta perde addirittura Urologia e Cardiologia con - 31 posti letto. Questa sono le uniche cose certe al momento.

Ma è tutta l'area del nord barese che ne esce con le ossa rotta. Ecco dice il nuovo piano. «Nell'area Bari Nord i tre ospedali di base (Molfetta, Terlizzi e Corato) vedono una riduzione dei posti letto legata alla disattivazione di discipline non coerenti con la classificazione ex DM 70/2015: l'ospedale di Corato perde il punto nascita ma vede un potenziamento della chirurgia generale (+14) e della medicina generale (+20); l'ospedale di Molfetta perde i posti letto di cardiologia e di urologia (che si trasferisce al San Paolo); l'ospedale di Terlizzi perde tre posti letto e viene convertito in un centro per la post acuzie con posti letto dedicati alla lungodegenza e alla riabilitazione funzionale.