Differenziata: si va verso il microchip sui contenitori della spazzatura

Incontro sui rifiuti, però poca partecipazione della cittadinanza

sabato 1 aprile 2017 8.23
A cura di Grazia Ippedico
Una sessantina di posti a sedere e nemmeno tutti occupati. Nella sede della polizia municipale non c'era la folla che ci si aspettava, ieri sera, per l'incontro con la cittadinanza sulla raccolta differenziata. Cosa che non sfugge agli occhi del sindaco Pasquale Chieco.
«Non nascondo che mi aspettavo più gente stasera. Ci sono grandi polemiche per quanto concerne la raccolta differenziata, sui social. Tante lamentele, foto, segnalazioni. Stasera sarebbe stata opportuna una presenza massiccia. Il problema dei rifiuti è emblematico della necessità di confrontarsi. E' questo un argomento che coinvolge tutti quanti. Abbiamo bisogno di informazione e formazione per mettere in chiaro i fatti. Ci sono gli incrementi della tassa rifiuti ma ci sono anche forti criticità da affrontare.»

Il sindaco mette subito in chiaro le cose: dal porta a porta non si può tornare indietro. «I passi per andare avanti sono iniziati e dobbiamo rispettare le regole. Chi non differenzia fa un danno a tutta quanta la comunità, perché si viene penalizzati».

A supporto di questo interviene Attilio Tornavacca, fondatore dell'Esper, ente per la pianificazione ecosostenibile dei rifiuti, che lavora per gli enti pubblici e solo questi, per una questione deontologica.
«Ci siamo resi conto che non si può servire due padroni. O si serve l'ente pubblico o l'azienda di smaltimento. Non si può fare bene il proprio lavoro senza entrare in un conflitto di interesse. E' una cosa che abbiamo appurato da oltre dieci anni e siamo gli unici in Italia partner dell'Anci - Conai. (per saperne di piu vai su Esper.it) In anni di esperienza ci siamo resi conto che la migliore raccolta differenziata possibile è quella ad personam. Abbiamo valutato che in comuni come questo con un sistema di identificazione e microchip si possono raggiungere risultati che superano il 70% e che alle volte raggiungono persino l'80, l'85%. Negli anni - ha continuato Tornavacca - sono stati spesi milioni di euro per trovare il metodo migliore per conferire i rifiuti, ma hanno fallito le isole ecologiche con la scheda personalizzata, hanno fallito i bidoni con il conferimento automatizzato. Hanno fallito anche metodi ingegneristicamente avanzati, installati sotto il manto stradale con un processo di differimento intelligente. L'unica differenziata possibile è il porta a porta, con una premialità per chi si comporta in maniera virtuosa e con severe penalità per chi persevera nell'errore.»

Si andrà quindi verso questa strada. L'unica possibile per punire chi superficialmente non rispetta i giorni di raccolta, per chi non rispetta gli orari e soprattutto per chi non differenzia bene. Nel frattempo, ci sono gli adesivi che vanno dal giallo al rosso per chi sbaglia, verdi per chi è virtuoso.

Nel rapporto fatto dal consigliere Mario Paparella, che ha la delega ai rifiuti e al decoro urbano, viene fuori una città completamente intontita e confusa. Un centro storico male educato, in cui non si rispettano orari, giorni e persino la stessa raccolta differenziata. La maggior parte dei rifiuti raccolti nel nucleo antico è indifferenziata. Cosa che penalizza tantissimo la città. Paparella fa notare come la spesa sia diminuita da 164 euro pro capite a 153 pro capite. I problemi però restano. Il 22 Marzo scorso è arrivato un rapporto in cui si dichiara che l'umido raccolto è impuro al 10% su una tollerabilità del 4%. Penalità per Ruvo.

Viene mostrato un video in cui di vedono varie persone intrappolate dalle telecamere: si vedono persone che lasciano agli angoli delle strade ogni tipo di immondizia, a qualunque ora del giorno e della notte. C'è persino chi scarica un materasso. E poi rifiuti su rifiuti ai bordi delle campagne del nostro agro.

«In località Palmento - spiegano i tecnici dell'Asipu - abbiamo trovato amianto e 4 frigoriferi per un danno economico di 10.000 euro. Dobbiamo collaborare, essere uniti e denunciare. Perché tutti paghiamo l'errore di pochi. IL 70% dei Ruvesi differenzia. Dobbiamo aumetare la qualità, ma siamo sulla buona strada. Non lasciamoci fregare da chi vuol fare il furbo penalizzando la città intera.»




Differenza
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