«Dobbiamo capire cosa è di destra». Intervista ad Antonello Paparella

«Sto ricevendo pressioni affinché non lasci il consiglio, ma voglio chiudere un ciclo»

venerdì 24 giugno 2016 6.50
A cura di Grazia Ippedico
In un tardo pomeriggio di fine giugno, dopo cinque giorni dal risultato definitivo della campagna elettorale, intervistiamo Antonello Paparella tra persone che continuano a salutarlo e a mostrargli solidarietà. Antonello ha portato a casa più di 5.000 voti e una esperienza indimenticabile. Ma adesso dice basta.

Dopo aver subito la sconfitta nel 2006 contro Michele Stragapede e adesso, dopo dieci anni, contro Chieco, l'imprenditore ruvese vorrebbe deporre le armi. Con serenità, senza tensione né livore. In questa intervista a RuvoViva.it fa una lucida analisi della situazione politica con uno sguardo particolare al centro destra.

Perché abbandonare il consiglio comunale?
«Dopo due anni da assessore e 10 anni da consigliere credo che ormai si sia chiuso un ciclo. Da leader che conduce verso la vittoria devo dire che per forza qualcosa non ha funzionato. Certo si possono trovare delle attenuanti ma un'analisi va fatta. Potremo parlare dell'abitudine conclamata del centro destra a votare il centro sinistra… ».

Con il senno di poi ti faresti da parte e appoggeresti la Rutigliani?
«Il centrodestra deve fare un'analisi. Nel centrosinistra sappiamo chi è del centrosinistra. Il perimetro è ben definito. Il centrodestra non si capisce chi è o qual è. Se Mariatiziana Rutigliani si dichiara di destra e la sua storia ne dà conferma, poi deve capire se sta a destra o a sinistra, visto che a livello regionale e nazionale era appoggiata da segretari e sottosegretari renziani.

Ha detto no alle primarie con me. Ha sostenuto alle regionali Emiliano, capiamo allora cos'è di destra. Con la Rutigliani e la sua coalizione ho avuto vari incontri. Ma non siamo mai venuti ad un compromesso. Lei sarebbe stata il mio vice sindaco ma siamo arrivati al 5 giugno spaccati. Loro si aspettavano di andare al ballottaggio. Io avrei sostenuto sicuramente Tiziana come ho fatto cinque anni fa sostenendo Matteo Paparella al ballottaggio contro Ottombrini».

Antonello tiene a precisare di essere riuscito a tenere la presenza alla "Bovio" tendenzialmente di sinistra perdendo molti voti nelle sezioni della Bartolo Di Terlizzi e alla Bosco, dove ci sono sezioni più moderate e tendenzialmente di destra. In queste al primo turno i voti di Paparella sommati a quelli della Rutigliani superavano Chieco, al ballottaggio invece c'è stato un'inversione di tendenza. Sono stati dirottati quindi alla sinistra.

Altre problematiche però sono da attribuire al voto disgiunto del primo turno dove molti candidati consiglieri del centro destra hanno spinto a votare per un altro candidato sindaco che non fosse quello da loro rappresentato.

«Mi aspettavo magari uno stacco di mille voti, al ballottaggio, non di certo duemila. La sinistra vince per colpa nostra. Non sono i ruvesi che non capiscono sono quelli che votano destra che non capiscono. Mi stanno facendo pressione affinché io rimanga in consiglio comunale ma davvero non ne ho più voglia. Mi rendo conto che davanti a Lia Caldarola, Rino Basile, Irene Turturo e Chieco stesso serva qualcuno che sappia coordinare e fare opposizione perché non è semplice. Bisogna prepararsi. Essere competenti».

Dal 2011 ad oggi Paparella ha rimesso su il partito, ha cercato di concordare tutte le forze, la ferita dopo l'elezione di Ottombrini è stato dura da rimarginare, ma si è rialzato. Continuerà a rialzarsi e a combattere. «Quella per la politica è passione. Non si lascia mai una passione. Sarò presente nel partito. Sarò ancora membro attivo ma vorrei chiudere questo ciclo. Dopo settembre, ottobre, faccio un passo indietro».

Se dovessi puntare sui giovani su chi punteresti?
«Ci sono validissime persone all'interno di Forza Italia. Innanzi tutto Claudio Cantatore, ma anche Francesco Campanale, Giuseppe Caputi, Rocco Lamonarca e Olga Cascarano. Su di loro si può contare e sono sicuro che saranno un'ottima classe dirigente del prossimo futuro».