Duro sfogo di Luca Mazzone: «Politiche aberranti sui disabili»

Il campione paralimpico mette in luce alcune criticità a proposito dell'accessibilità ai parcheggi nel territorio ruvese

venerdì 29 novembre 2019 12.27
Luca Mazzone non le manda certo a dire. Il campione paralimpico ha affidato a una riflessione sui social il suo forte rammarico per le conseguenze, nei riguardi dei diversamente abili, delle nuove disposizioni in merito alle strisce blu sul territorio ruvese.

«L'ho già detto e scritto un po' di tempo fa, che qui a Ruvo si metteva in atto una grave discriminazione nei confronti dei disabili "trasportati" concessionari del tagliando blu e un'altra discriminazione nei confronti dei disabili con "patente" di altre città sempre concessionari del tagliando blu» ha spiegato.

«Credo che Il problema di queste aberranti politiche, sia il non vivere sulla propria pelle queste problematiche; c'è molta disinformazione, il prezzo da pagare per l'uso improprio del tagliando blu non devono pagarlo coloro che ne hanno veramente diritto» ha aggiunto, rivolgendosi direttamente al primo cittadino Pasquale Chieco.

«Facciamo due esempi, caro sindaco di Ruvo: il primo, di un ragazzone disabile cosiddetto "trasportato" con una grave disabilità sia motoria che intellettiva-comportamentale (la legge non gli consente il rilascio della patente), con padre anziano che fa da accompagnatore. Il ragazzone va spinto, e tra carrozzina e persona pesa 100 kg, il padre deve accompagnare il figlio in uno studio medico, lo stallo giallo è lontano fra i 200 e i 300 metri dalla porta del medico mentre nei pressi c'è un posto con strisce blu. Cosa può fare il padre? Lasciare il figlio da solo incustodito vicino alla porta del medico e andare a parcheggiare? Non credo» ha rimarcato.

«Farsi a piedi 300 metri con il figlio che pesa 100 kg, magari a Ruvo con una bella strada in salita e piene di buche? Oppure, se lo stesso stallo a 300 metri è già occupato, e il signore decide di parcheggiare nelle strisce blu, deve andare alla colonnina per il ticket... Stessa storia, la colonnina è a 300 metri, immaginate il padre anziano col figlio (con una disabilità tale da non poter essere lasciato solo, nemmeno un istante) andare alla colonnina, magari posta su un marciapiede in pendenza, su strade piene di buche, con auto in sosta o che ti passano vicino: non sarebbe stato più pratico e comodo consentire a questo signore di parcheggiare nel posto con le strisce blu, gratis?

Stessa identica cosa vale per la persona con disabilità in possesso della patente e detentrice del tagliando blu, "magari" per integrarsi nella società, come recita la Costituzione, senza andare a scomodare Cassazione, Tar» ha spiegato Mazzone.

«Il prossimo 3 dicembre mi raccomando, sindaci di ogni dove: meno parole e più sostanza» ha concluso il campione riferendosi alla ricorrenza della giornata internazionale per le persone con disabilità.