Emergenza topi? Sì, ma non in orari d'ufficio

Può una emergenza rimbalzare da un ufficio all'altro?

mercoledì 22 novembre 2017 16.24
A cura di Grazia Ippedico
La notizia ormai non è più quella che ci sono i topi in città. La notizia è che volenti o nolenti siamo costretti a conviverci. Con tutti i rischi del caso.

Stamattina intorno alle 14.00 una giovane donna ha avvistato un topo in via Guglielmo Pepe, esattamente al centro strada, a ridosso di corso Giovanni Jatta. L'animale sostava immobile al centro della strada, per nulla spaventato da ciò che gli girava intorno. La donna ha avuto non solo il tempo di fotografarlo, ma anche di monitorare i movimenti e intanto chiamare i vigili urbani.

Che hanno consigliato di chiamare l'A.s.i.p.u. Che non risponde dopo le 13.00.

Imperterrita la ragazza ha chiamato l'ufficio igiene, non con poca difficoltà, e una dipendente le avrebbe riferito che l'ufficio poteva operare solo in presenza di un esposto scritto consegnato all'ufficio della Polizia Municipale. Soltanto allora, magari nei giorni successivi, sarebbe stato inviato un ispettore. Un rimpallo di responsabilità mentre il topo si aggirava tranquillamente per strada.

Siamo schiacciati dalla burocrazia. Al topo intanto, ci ha pensato un'auto

Il problema non sembra essere una priorità per nessuno, intanto il rimpallo di competenze rischia di creare disagio alla cittadinanza.

na città come Ruvo può tollerare ratti per strada? Se il topo fosse entrato in abitazioni, negozi ed alimentari quale danno si sarebbe palesato?

Il topo è stato schiacciato. Un'auto lo ha investito. Sospiro di sollievo? Decisamente no, se si considera che i topi si aggirano liberamente per strada e potrebbero tranquillamente raggiungere i luoghi del ristoro o i luoghi frequentati dai più piccoli.

Quanto ancora occorre aspettare? Quali danni ci devono investire prima che qualcuno prenda seri provvedimenti?