Festa in onore di san Biagio

Il programma e la storia del santo

mercoledì 1 febbraio 2017 12.27
A cura di Teresa Fiore
Il 3 Febbraio ricorre la festività di san Biagio, patrono e protettore di Ruvo di Puglia. Una solennità importante per il paese che porta i fedeli, ogni anno, a dedicare al santo un'intera giornata di festa. Si tratta di un giorno festivo per tutti tanto che le scuole e alcuni uffici della città restano chiusi.

San Biagio è protettore di Ruvo almeno dal Cinquecento. Una leggenda narra di un episodio particolare riguardo la protezione del santo di Sebaste sulla città. Avvenne che nel 1857, in occasione di una grave epidemia che colpì la gola di molti bambini, fu esposta la reliquia del braccio di san Biagio che compì il prodigio di far scomparire il male. La storia racconta che san Biagio, vescovo di Sebaste in Armenia, perseguitato dai romani, viene rinchiuso in carcere e subisce crudeli torture, morendo decapitato agli inizi del IV secolo, sotto Licinio.

Il programma liturgico a Ruvo, ha già avuto inizio mercoledì 25 Gennaio con l'inizio della Novena nella chiesa Cattedrale. Venerdì 3 Febbraio la chiesa sarà sveglia sin dall'alba, con le messe che si susseguiranno dalle ore 6.00 per ogni ora fino alle 12.00 e nel pomeriggio alle 16.00. Alle 18.00 sarà celebrata la santa messa presieduta da S.E. Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo di Ruvo. La processione della statua lignea cinquecentesca del santo, si snoderà dalla Cattedrale alle 19.00. Al ritorno, in Largo Cattedrale, il tradizionale lancio di una mongolfiera concluderà la processione dando spazio al "bacio delle reliquia" all'interno del braccio d'argento. Alle 21.30, in via Vanini, sarà possibile assistere a uno spettacolo di giochi pirotecnici a cura del Gruppo Saulle Impianti Srl di Orazio Saulle.
Sin dalla mattina del giorno di festa, la tradizione vuole che durante le celebrazioni liturgiche vengano benedette e distribuite "le fettuccine", nastrini colorati che vengono portati al collo dai bambini e "le frecedduzze", tarallini di diverse forme, raffiguranti la mano, il bastone e la mitra del santo.