Gli psicologi di Puglia «Vecchie e nuove dipendenze attanagliano i giovani»

Il presidente Gesualdo: «Necessario un supporto per riconoscerle e affrontarle»

mercoledì 30 giugno 2021
In costante crescita il numero di ragazzi che, in prima persona, si rivolgono a uno specialista per via delle nuove dipendenze, fomentate dal web. È quanto denunciato dall'ordine degli psicologi pugliesi, che ha elencato le varie patologie: «Videogiochi, social network e, di conseguenza, il bisogno sfrenato di socialità virtuale, a cui fa da contraltare l'incapacità o la paura e il rifiuto della socialità reale, il fenomeno "Hikikomori" che impedisce il contatto con il mondo esterno relegando i soggetti a una vita relegata nella propria camera. Gli adolescenti vanno certamente aiutati e necessitano di essere seguiti, ma non dimentichiamo che anche i genitori hanno bisogno di una guida. Spesso, incapaci di reagire, diventano essi stessi vittime dei propri figli» hanno dichiarato.

La riflessione del presidente Vincenzo Gesualdo sul tema: «Non bisogna demonizzare il mondo virtuale, a volte ci sembra che tutti i mali nascano da lì, ma perfino i social network possono diventare veicolo di informazione positiva e di speranza. Pensiamo agli influencer, anche giovanissimi, che decidono di parlare a cuore aperto di esperienze personali a una platea di milioni di ragazzi, invitandoli a chiedere aiuto. Questo non significa affatto che bisogna abbandonare i ragazzi davanti allo smartphone, anzi. Instaurare un dialogo è probabilmente la parte più difficile, ma l'inizio della strada per affrontare il problema. Affidarsi a uno psicoterapeuta o uno psicologo può davvero salvare la vita perché molte volte si tratta di patologie subdole, che colpiscono soggetti apparentemente stabili, con un rendimento scolastico alto e una vita sociale piena e soddisfacente. Tutto perfetto esteriormente, ma con qualcosa di rotto dentro».

«L'attenzione ai cittadini è la nostra priorità e gli accordi stretti con le autorità regionali ci permetteranno di intervenire in maniera sempre più capillare» ha concluso.