La Solennità di Cristo Re, al SS. Redentore verso la festa parrocchiale
Conclusione del triduo di preparazione e invito del parroco Brattoli alla preghiera per Ruvo di Puglia
venerdì 21 novembre 2025
Si avvia alla conclusione, nella parrocchia del SS. Redentore, il triduo di preparazione alla Solennità di Cristo Re, iniziato mercoledì e in corso fino a oggi, vigilia della grande festa parrocchiale che si celebrerà domenica 23 novembre.
Un appuntamento sentito dalla comunità, poiché il Cristo Redentore è il titolare della parrocchia e ne rappresenta il cuore identitario e spirituale.
La Solennità di Cristo Re affonda le proprie radici nella storia più antica della Chiesa. L'origine remota è collegata al Concilio di Nicea del 325 d.C., quando i Padri conciliari affermarono con forza la piena divinità del Figlio contro l'eresia ariana, proclamando: "Cristo è Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero". Secoli dopo, nel 1925, fu Papa Pio XI a istituire ufficialmente la festa, indicando nel riconoscimento della regalità universale di Cristo la via per vincere ingiustizie, violenze e disordini sociali.
In origine celebrata nell'ultima domenica di ottobre, la solennità fu poi spostata, con la riforma liturgica del 1969, all'ultima domenica dell'Anno Liturgico, a sottolineare che Cristo Re è la meta del cammino di fede dei cristiani. I testi biblici proposti dalla liturgia variano di anno in anno, permettendo di contemplare la figura di Gesù in pienezza, attraverso lo sguardo dei diversi evangelisti.
Nel contesto cittadino odierno, segnato – come osserva la parrocchia – dalla comparsa di nuove devozioni mai celebrate in passato, la Solennità del SS. Redentore è presentata come una festa che abbraccia tutte le altre, radicata nella tradizione cattolica e nel vissuto della comunità ruvese.
Nel suo messaggio rivolto ai fedeli, il parroco don Nicolantonio Brattoli affida al testo un invito forte alla preghiera e all'unità spirituale della città.
«In questo tempo in cui nella città di Ruvo sorgono devozioni nuove e mai celebrate, questa del SS. Redentore è una solennità che abbraccia tutte le feste. Vogliamo pregare il SS. Redentore per tutta la città di Ruvo, per coloro che sono chiamati ad amministrare ordine pubblico e politico, per gli ammalati e anziani, per il vescovo e tutto il clero. Vi aspettiamo per pregare con noi durante questi giorni di festa.»
La comunità del SS. Redentore si prepara così alla celebrazione di domenica con rinnovata partecipazione, custodendo una solennità che continua a rappresentare un momento cardine per la vita spirituale della città.
Un appuntamento sentito dalla comunità, poiché il Cristo Redentore è il titolare della parrocchia e ne rappresenta il cuore identitario e spirituale.
La Solennità di Cristo Re affonda le proprie radici nella storia più antica della Chiesa. L'origine remota è collegata al Concilio di Nicea del 325 d.C., quando i Padri conciliari affermarono con forza la piena divinità del Figlio contro l'eresia ariana, proclamando: "Cristo è Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero". Secoli dopo, nel 1925, fu Papa Pio XI a istituire ufficialmente la festa, indicando nel riconoscimento della regalità universale di Cristo la via per vincere ingiustizie, violenze e disordini sociali.
In origine celebrata nell'ultima domenica di ottobre, la solennità fu poi spostata, con la riforma liturgica del 1969, all'ultima domenica dell'Anno Liturgico, a sottolineare che Cristo Re è la meta del cammino di fede dei cristiani. I testi biblici proposti dalla liturgia variano di anno in anno, permettendo di contemplare la figura di Gesù in pienezza, attraverso lo sguardo dei diversi evangelisti.
Nel contesto cittadino odierno, segnato – come osserva la parrocchia – dalla comparsa di nuove devozioni mai celebrate in passato, la Solennità del SS. Redentore è presentata come una festa che abbraccia tutte le altre, radicata nella tradizione cattolica e nel vissuto della comunità ruvese.
Nel suo messaggio rivolto ai fedeli, il parroco don Nicolantonio Brattoli affida al testo un invito forte alla preghiera e all'unità spirituale della città.
«In questo tempo in cui nella città di Ruvo sorgono devozioni nuove e mai celebrate, questa del SS. Redentore è una solennità che abbraccia tutte le feste. Vogliamo pregare il SS. Redentore per tutta la città di Ruvo, per coloro che sono chiamati ad amministrare ordine pubblico e politico, per gli ammalati e anziani, per il vescovo e tutto il clero. Vi aspettiamo per pregare con noi durante questi giorni di festa.»
La comunità del SS. Redentore si prepara così alla celebrazione di domenica con rinnovata partecipazione, custodendo una solennità che continua a rappresentare un momento cardine per la vita spirituale della città.