Recovery Sud, Chieco a Napoli: «Si garantiscano al Sud opportunità di crescita e rinascita»

La delegazione di 500 sindaci chiede equa ripartizione dei fondi del Next Generation EU

lunedì 26 aprile 2021
Domenica 25 aprile il sindaco Pasquale Chieco si è unito ad una rappresentanza di Sindaci meridionali a Napoli per chiedere attenzione per i bisogni e le aspirazioni dei propri territori. Il primo cittadino è impegnato nel gruppo di lavoro sul Recovery Sud per chiedere al Governo Draghi una giusta distribuzione delle risorse del Next Generation EU.

«In piazza del Plebiscito a Napoli eravamo tutti insieme per rivendicare con una voce sola la necessità di una più equa ripartizione dei fondi del Next Generation EU» - scrive il sindaco al termine della giornata.

«L'Europa ha assegnato all'Italia ben 209 miliardi di euro per uscire dalla drammatica crisi generata dalla pandemia, molti di più di altri paesi europei più popolosi, in ragione proprio dell'alto tasso di disoccupazione e del basso reddito pro capite rispetto alle medie europee. E i parametri del nostro Sud hanno giocato un ruolo fondamentale.

Eppure di questo oggi non si tiene conto e a noi viene assegnata la quota minore del totale complessivo. Il tema che noi poniamo - e non certo per campanilismo ma per giustizia sociale - è che queste risorse vengano utilizzate con un'attenzione e una cura dedicate a superare le disuguaglianze e iniquità che ancora vedono il nostro Sud in grande svantaggio.

Siamo qui proprio oggi, nel giorno che celebra la Liberazione, - continua Chieco - perché il Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza non consentirà di intervenire su quelle criticità di cui la stessa UE aveva tenuto conto. Abbiamo bisogno che il Piano venga modificato con un'assegnazione di risorse all'Italia del Sud non inferiore al 60% del totale previsto, mentre al momento siamo solo al 40%. Questa è la ragione per cui siamo venuti qui, in rappresentanza di 500 Sindaci del Mezzogiorno.

Perché il Sud non veda più fuggire i suoi cervelli, perché le sue donne e le persone più giovani abbiano le stesse opportunità del Nord. Almeno in questa nuova fase di Rinascita che tanti paragonano al secondo dopoguerra.

Noi vogliamo uscire da queste metafore belliche. Vogliamo ricostruire in pace. Ma abbiamo bisogno che non ci sottraggano i sostegni che ci servono per farlo, davvero».