Ruvo di Puglia celebra così la Festa della Liberazione: una pietra di inciampo dedicata a Salvatore Di Palo

Ecco il programma dell'amministrazione comunale

martedì 25 aprile 2023 6.29
Ruvo di Puglia si prepara a celebrare il 78mo anniversario della Liberazione d'Italia dal nazifascismo. Oggi, martedì 25 aprile, dalle ore 18.30, come da tradizione l'Amministrazione Comunale, con l'ANPI, l'Associazione Bersaglieri e l'Associazione Musico Culturale Nicola Cassano, organizza il consueto corteo cittadino con l'apposizione delle corone d'alloro presso il monumento ai caduti di piazza G. Bovio e la lapide dei partigiani di piazza G. Matteotti.
Al corteo parteciperanno il Presidente Provinciale dell'ANPI Pasquale Martino, il Sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco e le autorità civili e militari.
Quest'anno è prevista in piazza Matteotti l'installazione di una pietra d'inciampo in memoria di Salvatore Di Palo, giovane ruvese morto nel campo di concentramento di Buchenwald.

Fino al 9 maggio, per le vie del centro cittadino, sarà allestita la mostra diffusa dal titolo "Qui abitava un partigiano", con i ritratti di partigiani e antifascisti ruvesi che saranno esposti in prossimità delle abitazioni in cui hanno vissuto.

"Sono particolarmente orgoglioso – ha detto il sindaco Pasquale Chieco - del programma con cui quest'anno saluteremo il 78mo anniversario della Liberazione. Un programma definito con la regia dell'Assessora alla Cultura, la collaborazione della sezione cittadina dell'ANPI, il contributo della Fondazione Di Vagno e il significativo apporto della direzione della nostra Biblioteca Comunale.
Anche quest'anno proseguiremo nel percorso di recupero e valorizzazione della storia dell'antifascismo ruvese avviato nel 2022 ponendo un'ulteriore pietra d'inciampo in piazza Matteotti (questa volta dedicata a Salvatore Di Palo, giovane ruvese morto in un campo di concentramento nazista) e con la mostra diffusa dedicata ai partigiani ruvesi. Riconoscersi nei volti e nei cognomi di questi nostri coraggiosi concittadini è forse il modo più efficacie per ricordare le ferite profonde che la tragedia del fascismo ha inferto alla nostra comunità e per onorare il seme da cui è nata la nostra democrazia."