San Biagio, a Ruvo di Puglia l’intronizzazione del simulacro apre la solenne novena - LE FOTO

Antonio Marinelli racconta: "San Biagio è protettore di Ruvo almeno dal XVI secolo"

domenica 26 gennaio 2025
A cura di Teresa Fiore
Ieri sera, nella Concattedrale di Ruvo di Puglia, ha preso il via la solenne novena dedicata a san Biagio, patrono e protettore della città. L'evento ha richiamato una numerosa partecipazione di fedeli e devoti, a testimonianza della profonda e radicata devozione che lega la comunità ruvese al santo di Sebaste.

La celebrazione è stata guidata dal parroco, don Pietro Rubini, che ha intronizzato il simulacro di San Biagio al centro della navata principale, in un'atmosfera di raccoglimento. La cerimonia ha visto anche la presenza dei portatori della statua.

Significativa è stata la riflessione sul culto di san Biagio a Ruvo, affidata al portatore Antonio Marinelli, che sui social ha condiviso un'approfondita nota storica:

IL CULTO A SAN BIAGIO NELLA CITTÀ DI RUVO
"San Biagio è Patrono e Protettore della nostra città di Ruvo di Puglia almeno dal XVI secolo.
Sotto Fabrizio Carafa nel 1516 furono riedificate le mura dopo l'assalto di Consalvo da Cordova e sulla porta principale detta di Noja o Noè, furono realizzate tre nicchie e all'interno di ognuna di esse collocata una statua in pietra tra cui San Biagio.

Invece, la bellissima statua lignea e intagliata che ammiriamo in cattedrale che rappresenta il Santo in abiti vescovili e in posizione benedicente, probabilmente fu fatta realizzare alla fine del 1500, all'epoca dell'episcopato di Giovanni Francesco de Mirto (1520 - 1578). Questi fece rinnovare l'altare del patrono e, proprio durante i restauri del 1571, fu rinvenuto un vaso di creta contenenti ossa che furono ritenute reliquie del Santo e opportunamente custodite.

Nel 1581, il Vescovo Orazio de Mirto (1578 - 1589) si fece promotore della raccolta di oggetti votivi, denaro ed altro per far realizzare il braccio benedicente, teca d'argento in cui riporre la reliquia. Suppliche speciali si hanno nel 1739 sotto l'episcopato di Giulio de Turris (1731-1759) per una eccezionale siccità.

Durante il 1857 Ruvo fu sconvolta da una epidemia che colpì la gola di molti bambini. La popolazione si rivolse con fede al Santo di Sebaste e per questa grave epidemia il Vescovo Materozzi (1853-1884) fece giungere da Napoli una nuova reliquia di San Biagio protettore della gola esponendola alla venerazione e per l'invocazione del Santo il morbo scomparve."

La novena proseguirà nei prossimi giorni con un ricco programma di celebrazioni liturgiche. Il 3 febbraio, festa di San Biagio, la città si stringerà ancora una volta intorno al suo santo protettore. Un momento per rinnovare la fede e riscoprire il valore delle tradizioni religiose che da secoli scandiscono la vita spirituale di Ruvo di Puglia.
Intronizzazione San Biagio
Intronizzazione San Biagio
Intronizzazione San Biagio
Intronizzazione San Biagio
Intronizzazione San Biagio
Intronizzazione San Biagio
Intronizzazione San Biagio
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