Concluso con il disegno archeologico il ciclo estivo dei “Giovedì di Ricerca” al Museo Jatta

Da settembre riprende il ciclo di incontri con studiosi e professionisti del patrimonio archeologico

mercoledì 30 luglio 2025
A cura di Teresa Fiore
Si è concluso giovedì scorso, con una vera e propria lezione di precisione, l'ultimo appuntamento della stagione estiva dei "Giovedì di Ricerca. Incontri tematici sull'archeologia", la rassegna promossa dal Museo Nazionale Jatta nell'ambito delle attività di divulgazione scientifica.

Protagonista dell'incontro è stato Giacomo La Puzza, esperto in disegno archeologico, che ha guidato il pubblico in un itinerario visivo e concettuale sul valore della rappresentazione grafica nella documentazione dei reperti. La sua dimostrazione ha mostrato come l'apparente semplicità di un tratto possa diventare strumento scientifico, capace di restituire proporzioni, simmetrie e dettagli non percepibili a occhio nudo, ma fondamentali per l'attribuzione tipologica, la datazione e la contestualizzazione degli oggetti antichi.

Matite affilate, reticoli di riferimento e strumenti di misurazione hanno dialogato con anfore, crateri e frammenti ceramici in un processo tra arte applicata e metodo scientifico, tra pazienza artigianale e rigore filologico. L'intervento ha messo in luce quanto il disegno, ancor prima della fotografia, resti un linguaggio insostituibile nella prassi archeologica, capace di trasformare l'osservazione in conoscenza condivisa.

A settembre nuovi incontri con archeologi e specialisti
"I Giovedì di Ricerca", accolti con entusiasmo crescente dal pubblico locale e dagli appassionati di archeologia, torneranno nel mese di settembre con un nuovo ciclo di appuntamenti dedicati all'approfondimento scientifico e alla narrazione critica della collezione Jatta. Incontri con archeologi, restauratori, storici dell'arte e conservatori animeranno le sale del museo con nuove prospettive di lettura e dialoghi interdisciplinari.

Il programma dettagliato sarà reso noto prossimamente, ma l'invito alla cittadinanza e agli studiosi è già chiaro: restare curiosi, perché il patrimonio culturale vive ogni giorno anche grazie alla partecipazione informata e al desiderio di conoscenza.