Tre consiglieri abbandonano il PD. Il partito: «Non ne abbiamo capito le ragioni»

Turturo, Picciarelli e Summo si defilano dal Partito Democratico

giovedì 9 agosto 2018 10.21
È profonda crisi all'interno del Partito Democratico, partito che perde una consistente rappresentanza in consiglio comunale. I consiglieri comunali Turturo, Picciarelli e Summo, infatti, hanno scelto di defilarsi dal gruppo consiliare del Partito Democratico e di abbandonare quel partito nelle cui fila per anni hanno militato.

Una decisione che la segreteria del Partito Democratico di Ruvo di Puglia commenta con grande rammarico.

«Il Partito democratico prende atto, con ovvio rammarico, della scelta compiuta dai consiglieri Turturo, Picciarelli e Summo di chiamarsi fuori dal gruppo consigliare del PD e cosi di porre fine alla loro esperienza , di lunga data, nella fila del Partito Democratico. Tutti i soggetti coinvolti possono testimoniare quanto impegno il partito abbia profuso nel tentare di conservare l'unità delle forze nella consapevolezza della pluralità delle visioni. In virtù di questo abbiamo atteso mesi per lasciare il tempo della riflessione ai tre consiglieri che hanno lasciato il partito per approdare nel mondo fluido della società civile».

Un divorzio avvenuto dopo una dolorosa separazione.

«Dopo un lungo travaglio, i consiglieri fuoriusciti hanno sì compiuto una scelta sofferta ma all'insegna della libertà che non condividiamo ma non possiamo non rispettare. Non abbiamo capito fino in fondo le ragioni, ci dispiace per il loro strappo da una comunità che li ha visti eletti a rappresentare una forza politica importante che oggi decidono di abbandonare per costituire un altro gruppo e rendersi autonomi».

Il paritito, tuttavia, accusa il colpo e riparte.

«È tempo però di guardare oltre, serrare le fila e lasciare che chi abbia dubbi e perplessità sull'azione di questa amministrazione compia i propri percorsi, nella certezza che la volontà dei ruvesi ed, in primis, del Partito Democratico sia strategicamente orientata al compimento del programma elettorale che non puòsubire rallentamenti o deviazioni a seconda delle convenienze tattiche che i singoli, di volta in volta, intendano perseguire.