"Un’altra vita", il lavoro come narrazione politica: Maurizio Landini autore al Salone del Libro di Torino

Nello stand del Consiglio Regionale della Puglia, Mimma Gattulli introduce l’esordio letterario del segretario generale della CGIL

lunedì 19 maggio 2025
A cura di Teresa Fiore
Nella cornice prestigiosa del Salone Internazionale del Libro di Torino, lo spazio istituzionale del Consiglio Regionale della Puglia ha ospitato uno degli appuntamenti più densi di significato politico e culturale della quarta giornata: la presentazione del libro "Un'altra vita", firmato da Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, in dialogo con la giornalista e coautrice Paola Natalicchio.

A fare gli onori di casa, Mimma Gattulli – segretaria generale del Consiglio e voce autorevole della comunità ruvese – ha introdotto l'incontro promosso dall'associazione culturale Conversazioni dal Mare, una delle realtà vincitrici del bando per festival e rassegne letterarie indetto da Teca del Mediterraneo, la Biblioteca del Consiglio Regionale. L'iniziativa ha saputo associare rigore istituzionale e profondità umana, facendo emergere la dimensione privata e riflessiva di una figura spesso identificata unicamente con la lotta sindacale.

«Il mondo del lavoro – ha esordito Gattulli – ha subito una metamorfosi profonda: accanto alle forme tradizionali sono nate nuove modalità produttive, spesso frammentarie, precarie, dislocate. Il sindacato, oggi, si trova sospeso tra una normativa contrattuale che fatica a evolversi e un tessuto sociale in continua mutazione. Cosa la spinge ancora ad essere voce dei lavoratori, soprattutto dei più vulnerabili? Cosa manca, davvero, a una tutela pienamente efficace e universalmente accessibile?»

L'interrogativo ha aperto il varco al racconto personale e politico di Landini, che ha scelto di restituire al pubblico una narrazione intima, decentrata rispetto ai consueti registri della comunicazione sindacale. «Mi è stato detto, durante un incontro casuale al mare, che dal vivo appaio diverso da come sembro in televisione. Più tranquillo, più normale… Così ho deciso di raccontare chi sono davvero. Di spiegare come sono diventato ciò che sono, grazie – o a volte a causa – delle persone incontrate nel mio cammino».

Il libro appare non solo come una memoria autobiografica, ma come un manifesto implicito per una nuova grammatica del lavoro. «È tempo di una svolta radicale – ha ribadito Landini – Il lavoro è cambiato nella sua essenza, ma i contesti normativi e i dispositivi regolativi sono rimasti fermi. Dobbiamo reimmaginare lo statuto del lavoro contemporaneo, riarticolare il senso del sindacato come soggetto non solo di rappresentanza, ma di trasformazione culturale e sociale».

Nel corso dell'incontro, Paola Natalicchio ha rivelato alcune fasi del processo di scrittura condivisa, sottolineando l'urgenza di rendere visibile il lato umano di una leadership spesso compressa dai vincoli dell'arena politica. L'interazione con il pubblico ha ulteriormente arricchito il confronto, toccando temi come la dottrina sociale della Chiesa e la possibilità di convergenze etiche tra universi culturali distanti: «Il rispetto per il lavoro, per chi lavora, è un principio trasversale – ha sottolineato Landini –. È un terreno d'incontro anche per chi non condivide le radici marxiste del sindacato».

A suggellare il valore simbolico dell'evento, la presenza nel Padiglione del Consiglio regionale della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha seguito con attenzione l'incontro, sottolineando – seppur indirettamente – il legame tra il mondo del lavoro e la dimensione politica del cambiamento.

In uno scenario dominato da sfide epocali – dalla transizione ecologica all'automazione, dalla gig economy al diritto alla disconnessione – "Un'altra vita" è un atto di verità e proposta politica. Un libro necessario, che attraverso la lente biografica ridefinisce l'orizzonte del sindacato e, con esso, l'idea stessa di cittadinanza attiva.