
Attualità
41 anni di speranza e rinascita: la festa della Comunità C.A.S.A. don Tonino Bello a Ruvo di Puglia
Un momento di grazia, ricordo e fiducia nel domani
Ruvo - mercoledì 10 dicembre 2025
Lunedì 8 dicembre, la Comunità C.A.S.A. "don Tonino Bello" di Ruvo di Puglia ha celebrato il suo 41º anniversario con una solenne Santa Messa, presieduta dal vescovo Domenico Cornacchia. Alle ore 10:00, operatori, ospiti, ex-ospiti, volontari, sostenitori e amici si sono riuniti in un abbraccio di fede, in un giorno speciale che ha segnato un altro appuntamento con la speranza e la rinascita.
La Comunità C.A.S.A. nacque l'8 dicembre 1984 per volontà di Don Tonino Bello — allora Vescovo della diocesi Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi — come risposta concreta al dramma delle dipendenze. Fin dall'inizio, l'intento non fu solo quello di curare, ma di restituire dignità e speranza: accogliere "ultimi", dar loro una seconda opportunità, farli sentire parte di una comunità.
Nel corso dei decenni, la Comunità ha ospitato centinaia di persone, oltre 300 in quarant'anni.
Oggi la struttura — gestita dalla cooperativa Comunità Oasi2 San Francesco — è autorizzata e accreditata per offrire percorsi residenziali terapeutico-riabilitativi a persone con dipendenze patologiche.
Negli ultimi anni, la C.A.S.A. ha rafforzato un progetto innovativo: con il laboratorio di agricoltura sociale e produzione di alimenti a km 0, gli ospiti non solo proseguono un percorso di cura, ma imparano un mestiere, riscoprono il valore del lavoro e contribuiscono attivamente alla comunità.
Da orti e terreni a un laboratorio di trasformazione alimentare — con conserve, marmellate ed altri prodotti a marchio "Buoni! Come fatti in C.A.S.A." — la comunità ha costruito una piccola economia solidale, fondata sulla dignità, sull'inclusione e sulla sostenibilità.
Questo approccio rappresenta un'opportunità concreta per gli ospiti di guardare oltre la cura, verso un reinserimento sociale e lavorativo: un seme di speranza che dà frutti concreti.
Il cammino non è stato sempre facile. Negli ultimi anni la comunità ha dovuto affrontare gravi atti di vandalismo: nel 2023 è stato rubato un trattore fondamentale per i lavori agricoli. E nel 2024 un furgone usato per trasportare materiali e prodotti è stato sottratto, compromettendo parte delle attività sociali.
Tuttavia, la risposta non è stata resa da scoraggiarsi. Grazie a campagne di solidarietà e al sostegno di tanti amici e sostenitori, la Comunità ha reagito con determinazione, rinnovando il proprio impegno e dimostrando che la fiducia e la comunità possono prevalere sulle difficoltà.
La celebrazione dell'8 dicembre ha rappresentato un momento di memoria, riconoscenza e rinnovata fiducia. È stata l'occasione per ringraziare tutti — ospiti, ex-ospiti, operatori, volontari, sostenitori — per aver trasformato un sogno visionario in una realtà concreta, che continua a dare speranza e dignità a chi ha perso la strada.
Guardando al futuro, la Comunità C.A.S.A. "don Tonino Bello" ribadisce la sua vocazione: essere un luogo di accoglienza, solidarietà, amicizia e rinascita. Un luogo dove si riscopre la dignità della persona, si coltiva la speranza, e si costruisce insieme un domani possibile.
La Comunità C.A.S.A. nacque l'8 dicembre 1984 per volontà di Don Tonino Bello — allora Vescovo della diocesi Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi — come risposta concreta al dramma delle dipendenze. Fin dall'inizio, l'intento non fu solo quello di curare, ma di restituire dignità e speranza: accogliere "ultimi", dar loro una seconda opportunità, farli sentire parte di una comunità.
Nel corso dei decenni, la Comunità ha ospitato centinaia di persone, oltre 300 in quarant'anni.
Oggi la struttura — gestita dalla cooperativa Comunità Oasi2 San Francesco — è autorizzata e accreditata per offrire percorsi residenziali terapeutico-riabilitativi a persone con dipendenze patologiche.
Negli ultimi anni, la C.A.S.A. ha rafforzato un progetto innovativo: con il laboratorio di agricoltura sociale e produzione di alimenti a km 0, gli ospiti non solo proseguono un percorso di cura, ma imparano un mestiere, riscoprono il valore del lavoro e contribuiscono attivamente alla comunità.
Da orti e terreni a un laboratorio di trasformazione alimentare — con conserve, marmellate ed altri prodotti a marchio "Buoni! Come fatti in C.A.S.A." — la comunità ha costruito una piccola economia solidale, fondata sulla dignità, sull'inclusione e sulla sostenibilità.
Questo approccio rappresenta un'opportunità concreta per gli ospiti di guardare oltre la cura, verso un reinserimento sociale e lavorativo: un seme di speranza che dà frutti concreti.
Il cammino non è stato sempre facile. Negli ultimi anni la comunità ha dovuto affrontare gravi atti di vandalismo: nel 2023 è stato rubato un trattore fondamentale per i lavori agricoli. E nel 2024 un furgone usato per trasportare materiali e prodotti è stato sottratto, compromettendo parte delle attività sociali.
Tuttavia, la risposta non è stata resa da scoraggiarsi. Grazie a campagne di solidarietà e al sostegno di tanti amici e sostenitori, la Comunità ha reagito con determinazione, rinnovando il proprio impegno e dimostrando che la fiducia e la comunità possono prevalere sulle difficoltà.
La celebrazione dell'8 dicembre ha rappresentato un momento di memoria, riconoscenza e rinnovata fiducia. È stata l'occasione per ringraziare tutti — ospiti, ex-ospiti, operatori, volontari, sostenitori — per aver trasformato un sogno visionario in una realtà concreta, che continua a dare speranza e dignità a chi ha perso la strada.
Guardando al futuro, la Comunità C.A.S.A. "don Tonino Bello" ribadisce la sua vocazione: essere un luogo di accoglienza, solidarietà, amicizia e rinascita. Un luogo dove si riscopre la dignità della persona, si coltiva la speranza, e si costruisce insieme un domani possibile.


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