j.jpg)
Religioni
Il miracolo della luce del solstizio: nella Cattedrale di Ruvo il rosone incontra la croce - LE FOTO
Un evento raro e simbolico: il 21 giugno, solstizio d’estate, la luce attraversa il rosone e svela un segreto di pietra e fede
Ruvo - lunedì 23 giugno 2025
Ogni anno, il 21 giugno, la Cattedrale di Ruvo di Puglia si trasforma in un teatro di luce, silenzio e mistero. È il giorno del solstizio d'estate, il più lungo dell'anno, quando il sole raggiunge il suo zenit e la sua luce compie un prodigio architettonico: attraversa perfettamente i dodici raggi del rosone della facciata, proiettandone la forma sull'abside centrale, proprio nel punto in cui i bracci della croce in vetro e alabastro della vetrata si incrociano.
Un momento carico di significato cosmico e teologico, che quest'anno ha assunto una valenza ancora più profonda per la singolare coincidenza con i primi vespri della solennità del Corpus Domini, una delle ricorrenze liturgiche più sentite a Ruvo, grazie soprattutto alla sua "ottava", che scandisce da secoli la devozione e la festa del popolo ruvese.
La suggestiva apparizione della luce si è compiuta durante la celebrazione eucaristica presieduta da don Salvatore Summo, parroco emerito della Concattedrale. Una liturgia intensa, che ha visto la partecipazione commossa di fedeli, visitatori e appassionati, tutti con lo sguardo rivolto verso l'alto, in attesa del momento in cui il cielo avrebbe parlato attraverso la pietra.
E quando il fascio di luce ha attraversato il rosone, proiettandone l'immagine esattamente sul cuore della croce della vetrata, il coro della Concattedrale ha intonato l'Ave Verum Corpus di Mozart. Le note del capolavoro sacro hanno risuonato tra le antiche navate romaniche, avvolgendo il fenomeno ottico in una dimensione spirituale, quasi fuori dal tempo. È seguita l'esecuzione del Tantum Ergo, l'inno liturgico della festa del Corpo e Sangue di Cristo.
Un incontro tra architettura, musica e fede che racconta la sapienza di chi ha costruito la Cattedrale e la profondità del simbolismo cristiano: la luce del sole — immagine di Cristo — si posa sulla croce, nel giorno in cui la Chiesa celebra il Corpo del Signore.
Un prodigio che accade solo una volta all'anno. Ma che, a Ruvo, ogni 21 giugno, sembra rinnovare l'armonia tra cielo e terra.
Un momento carico di significato cosmico e teologico, che quest'anno ha assunto una valenza ancora più profonda per la singolare coincidenza con i primi vespri della solennità del Corpus Domini, una delle ricorrenze liturgiche più sentite a Ruvo, grazie soprattutto alla sua "ottava", che scandisce da secoli la devozione e la festa del popolo ruvese.
La suggestiva apparizione della luce si è compiuta durante la celebrazione eucaristica presieduta da don Salvatore Summo, parroco emerito della Concattedrale. Una liturgia intensa, che ha visto la partecipazione commossa di fedeli, visitatori e appassionati, tutti con lo sguardo rivolto verso l'alto, in attesa del momento in cui il cielo avrebbe parlato attraverso la pietra.
E quando il fascio di luce ha attraversato il rosone, proiettandone l'immagine esattamente sul cuore della croce della vetrata, il coro della Concattedrale ha intonato l'Ave Verum Corpus di Mozart. Le note del capolavoro sacro hanno risuonato tra le antiche navate romaniche, avvolgendo il fenomeno ottico in una dimensione spirituale, quasi fuori dal tempo. È seguita l'esecuzione del Tantum Ergo, l'inno liturgico della festa del Corpo e Sangue di Cristo.
Un incontro tra architettura, musica e fede che racconta la sapienza di chi ha costruito la Cattedrale e la profondità del simbolismo cristiano: la luce del sole — immagine di Cristo — si posa sulla croce, nel giorno in cui la Chiesa celebra il Corpo del Signore.
Un prodigio che accade solo una volta all'anno. Ma che, a Ruvo, ogni 21 giugno, sembra rinnovare l'armonia tra cielo e terra.
j.jpg)
j.jpg)
j.jpg)
j.jpg)
j.jpg)

_info_point_pro_loco_ruvo_di_puglia.jpg)
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Ruvo 



.jpg)


