Nominati i presidenti parrocchiali di Azione Cattolica, sei sono di Ruvo

A conclusione della veglia di preghiera che ha aperto la XVII assemblea elettiva diocesana di Azione Cattolica, il vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia ha conferito la nomina ai presidenti delle 27 associazioni parrocchiali presenti in Diocesi.

Sono sei i presidenti nominati per la città di Ruvo di Puglia: Luigi Sparapano, Parrocchia di San Giacomo, Mario De Astis, Parrocchia San Domenico, Francesco Lobosco, Parrocchia di San Michele Arcangelo, Tonia Ciliberti, Parrocchia di Santa Lucia, Tommaso Amato, Parrocchia Santa Famiglia, Angela Prichiazzi, Parrocchia dell'Immacolata, già coordinatore parrocchiale dell'Azione Cattolica.

A ciascuno la nomina e l'abbraccio personale del Vescovo: «Il Presidente parrocchiale è garante della vita associativa in parrocchia e nulla omette, in termini di preghiera, studio, creatività e sacrificio, perché sia un'esperienza bella e coinvolgente. Il rinnovo delle cariche associative nell'ambito dell'Azione Cattolica per il prossimo triennio, esige la scelta di responsabili convinti e pronti a promuovere la missione dell'Associazione, in sintonia con il Magistero della Chiesa e con le scelte della XVII assemblea diocesana "AC: Una casa per tutti. Ho un popolo numeroso in questa città».

L'atto di nomina, vidimato anche dal cancelliere vescovile don Fabio Tangari, conclude: «Confido nella tua azione diligente e saggia e nell'impegno che saprai infondere all'interno del Consiglio e in tutta l'Associazione, al fine di alimentare la comunione parrocchiale. Il Signore ti accompagni con la Sua benedizione».

L'assemblea diocesana, che si conclude oggi, presso il Pontificio Seminario regionale di Molfetta, ha riunito circa 250 delegati in rappresentanza dei 4360 aderenti diocesani, per fare il punto sul triennio concluso, egregiamente condotto dalla presidente Nunzia Di Terlizzi e dall'intera Presidenza, e impostare il nuovo triennio nella consapevolezza di essere – come ricordato dall'assistente diocesano unitario don Giovanni Fiorentino – «non eccezionali, come i cavalli di razza, ma come quell'asinello, un po' grigio, cocciuto e tenace, che desidera "con tutto il cuore portare il Signore dentro la città».

Il Vescovo ha sollecitato l'AC a non porsi al riparo, quanto piuttosto ad essere "luce esposta", che rischia, che «ha con sè una buona scorta di olio da darne anche a chi ne è sfornito», auspicando una vera apertura a tutti. «Abitazione dove ognuno possa sentirsi a casa, dove c'è un posto per tutti, per tutto, ma soprattutto per l'essenziale. Grazie perché ci siete. Quanto mi state a cuore, quanto vi voglio bene!» - ha poi concluso Mons. Cornacchia.
.