Parco eolico
Parco eolico
Politica

Parco eolico "Ruvo", le ragioni del dissenso di Rifondazione Comunista

«La radice dell’invasione delle energie rinnovabili risiede nei finanziamenti agevolati e negli investimenti a fondo perduto»

«Eolico selvaggio? No, grazie». È la netta posizione di Rifondazione Comunista di Ruvo di Puglia che ripercorre come si sia giunti alla eventuale realizzazione del parco eolico "Ruvo" in area premurgiana. Per il partito di estrema sinistra le responsabilità sono condivise tra le varie forze politiche e sono da ricercarsi nella politica nazionale, prima, e regionale, poi, per conformarsi alle richieste dell'Unione Europea sui processi di decarbonizzazione, come la produzione da parte della Puglia di 7,4 gigawatt entro il 2030.

Di seguito la nota completa di Rifondazione Comunista.

«Ormai non si parla d'altro che dell'"assalto" delle rinnovabili al nostro territorio. La pre-Murgia ruvese potrebbe tappezzarsi nei prossimi anni di pale eoliche, mentre la politica locale si sveglia all'improvviso come colta da un inspiegabile fulmine a ciel sereno, e concentra il dibattito sul tema dei proprietari delle particelle coinvolte nel progetto "Ruvo" su impulso strategico del centrodestra. Troppo facile, troppo comodo dimenticarsi dei mandanti dello scempio che sta per concretizzarsi focalizzando troppo l'attenzione su altro.

Innanzitutto, a livello statale, la normativa risalente al governo Draghi (con la maggioranza che andava dal PD alla Lega, passando per Forza Italia) e la successiva accelerazione voluta dall'attuale governo Meloni (sostenuta da Fratelli d'Italia che a livello locale si scandalizza per il progetto) hanno imposto una semplificazione delle procedure autorizzative in materia di impianti per energie rinnovabili per recepire le direttive UE sulla decarbonizzazione.

Alla Puglia è stata richiesta una produzione di 7,4 gigawatt entro il 2030. L'attuale governo di centrodestra ha deciso che la valutazione di impatto ambientale (VIA), anche di medi impianti (fotovoltaico inferiore a 10 ed eolico inferiore a 30 megawatt), viene sviluppata sostanzialmente dall'impresa richiedente, in ambito regionale. La VIA statale può permettere l'approvazione di grossi impianti, anche contro il parere negativo delle Regioni e delle autonomie locali.

La radice dell'invasione delle energie rinnovabili risiede nei finanziamenti agevolati e negli investimenti a fondo perduto: 27 miliardi di euro di fondi ordinari e PNRR (350 milioni all'anno fino al 2032). Da qui il proliferare di tante piccole nuove aziende, come nel caso della R-Wind S.r.l per il progetto "Ruvo", che si inventano una esperienza energetica dal nulla per spartirsi questa torta. Anche queste sono le "grandi opportunità di sviluppo" portateci dal PNRR. E già immaginiamo la magistratura che indaga sui prestanome e sulle contaminazioni della criminalità organizzata nella presentazione di progetti e richieste in un futuro più o meno prossimo.

Poi esiste il livello regionale. Alle Regioni, invece, spetta la definizione di aree idonee ed aree non-idonee alla realizzazione degli impianti. Le fasce di rispetto ed i vincoli da beni paesaggistici e archeologici e rilievi geo-idrografici riducono la disponibilità di zone su cui installare ad esempio i parchi eolici, ma spingono a concentrare le richieste su suoli agricoli, che hanno una rilevanza produttiva e sono una ricchezza per il territorio. La Regione Puglia sta ancora discutendo la legge sulla definizione di queste aree e non può prescindere dai precedenti PUTT/PPTR che regolamentano l'uso del territorio e la sua valenza ambientale e produttiva. In realtà basterebbe una delibera di giunta regionale a definire norme di salvaguardia per le aree di rispetto attorno al Parco Nazionale dell'Alta Murgia per impedire l'aggressione nella fascia pre-murgiana del nostro comune.

Quello che preoccupa di più, ancora una volta (oltre allo scempio di nuova viabilità, piazzole per pale alte 200 metri scavate irrimediabilmente nella roccia carsica, cavidotti e condutture che attraverseranno per chilometri terreni agricoli di pregio e impianti irrigui, cabine di stoccaggio dell'energia, etc), è la visione svalutata del nostro territorio, considerato come una specie di contenitore vuoto da sottoporre alla gestione manageriale delle aziende alla ricerca di un nuovo profitto. C'è oppure no una grande contraddizione fra uno sviluppo integrato di agricoltura e turismo che qualifichi le produzioni agro-alimentari e lo sfruttamento del suolo con mega impianti eolici e agrivoltaici e la persistente militarizzazione nelle aree del Parco e tutto attorno?

Non vogliamo piccole mance compensative per le comunità espropriate del loro territorio, chiediamo, invece, una programmazione energetica autenticamente alternativa e sostenibile: agrivoltaico e microeolico per le necessità aziendali (energia per impianti irrigui e piccole imprese), fotovoltaico urbano e industriale sulle migliaia di ettari di capannoni e tetti di edifici pubblici e privati già disponibili, comunità energetiche territoriali che abbassino la spesa per le famiglie e, infine, risparmio energetico e razionalizzazione dei consumi.

Chiederemo ai candidati consiglieri del prossimo Consiglio Regionale che si presenteranno ai ruvesi, di tutti i partiti, la sottoscrizione di una lettera di impegni per contrastare, una volta eletti, questa aggressione alle nostre risorse agricole che mira solo al profitto e alla devastazione del territorio».
  • Rifondazione comunista
  • impianto eolico
Altri contenuti a tema
Parco eolico “Ruvo”, parere negativo della Regione Puglia Parco eolico “Ruvo”, parere negativo della Regione Puglia Il sindaco Chieco: «Un primo risultato che conferma la non sostenibilità del progetto»
Parco eolico "Ruvo", il centrosinistra incontra la città Parco eolico "Ruvo", il centrosinistra incontra la città Appuntamento fissato per questa sera in piazza Dante
Parco eolico "Ruvo", la critica della maggioranza sull'ostruzionismo del centrodestra Parco eolico "Ruvo", la critica della maggioranza sull'ostruzionismo del centrodestra «Attaccano falsamente il sindaco e non il devastante progetto Ruvo. Quali i loro veri interessi?»
Ruvo di Puglia, no all'eolico: voto a sfavore sull'impianto da undici aerogeneratori Ruvo di Puglia, no all'eolico: voto a sfavore sull'impianto da undici aerogeneratori L'annuncio arriva con una nota social dal sindaco, Pasquale Chieco
Parco eolico "Ruvo", la conferenza stampa delle opposizioni Parco eolico "Ruvo", la conferenza stampa delle opposizioni Si terrà questo pomeriggio, lunedì 8 settembre, nella sede di Forza Italia
Parco eolico "Ruvo", richiesto consiglio comunale monotematico Parco eolico "Ruvo", richiesto consiglio comunale monotematico La proposta è avanzata dai consiglieri Cantatore, Lorusso, Paparella, Rutigliani e Summo
Parco eolico "Ruvo", la contrarietà del sindaco Pasquale Chieco Parco eolico "Ruvo", la contrarietà del sindaco Pasquale Chieco Il primo cittadino: «Ci opponiamo allo scempio del territorio, al consumo di suolo e alla distruzione della natura»
Parco eolico "Ruvo", la critica del consigliere Piero Paparella Parco eolico "Ruvo", la critica del consigliere Piero Paparella La contestazione: «Vastissima attività di espropri e pochi spiccioli per il ristoro»
© 2001-2025 RuvoViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
RuvoViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.