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Si conclude l’Ottobre Missionario dell’Emporio Solidale Legami – LE PAROLE DI FRANCESCO BERARDI
Tre sabati di solidarietà, di incontro e di speranza a Ruvo di Puglia
Ruvo - martedì 28 ottobre 2025
Si è conclusa sabato scorso l'iniziativa "Ottobre Missionario" promossa dall'Emporio Solidale Legami; tre sabati – l'11, il 18 e il 25 ottobre – dedicati alla condivisione, alla cura e alla speranza.
Tre mattine trascorse tra i punti vendita della città per raccogliere alimenti e beni di prima necessità, ma soprattutto per coltivare la consapevolezza che il dono è un gesto che "nutre due volte": chi riceve e chi offre.
«Lo abbiamo chiamato Ottobre Missionario – aveva spiegato il presidente dell'Emporio, Francesco Berardi, all'avvio dell'iniziativa – perché desideriamo stimolare la gente al dono e al donarsi, perché questo può solo far bene. Staremo in strada per tre sabati, di mattina, contando sul calore e sulla generosità di tutti».
E la risposta della città non si è fatta attendere.
Francesco Berardi ha raccontato la genesi e i risultati di queste giornate di solidarietà:
«Noi siamo ripartiti a settembre, o meglio, non ci siamo mai fermati. Ma al ritorno, con il nostro servizio di prossimità, siamo stati presi d'assalto: tanta era la necessità delle persone che bussavano alle nostre porte. Gli scaffali si sono svuotati velocemente. E allora, come sempre, la nostra preoccupazione è stata: che facciamo? Chiediamo ancora aiuto? E sì, lo abbiamo fatto. Così è nato l'Ottobre Missionario».
Un'iniziativa semplice ma potente, che ha riempito gli scaffali dell'Emporio e, ancora di più, ha riempito di senso la parola comunità.
«Sabato dopo sabato – continua Berardi – abbiamo visto che cos'è davvero la collettività: la forza della brava e buona gente di Ruvo, che ci ha non solo riconfermato il suo sostegno, ma ci ha spinto a continuare, a non perdere occasioni per essere comunità. La solidarietà sta facendo diventare Ruvo una città più unita».
Durante le giornate di raccolta non sono mancati momenti di incontro e riflessione. Molti giovani hanno scelto di partecipare come volontari, scoprendo per la prima volta la bellezza del servizio agli altri.
Berardi racconta un episodio che lo ha particolarmente colpito:
«Un ragazzo di una ventina d'anni, alla sua prima esperienza, dopo il primo sabato mi ha detto: "Ho provato una nuova sensazione, una bella sensazione". Non è più mancato: è tornato il secondo e il terzo sabato. È stato l'esempio di chi prova ad essere solidale e poi ne rimane così colpito da volerlo continuare a fare».
Alla chiusura dell'iniziativa, il presidente ha voluto ringraziare tutti, volontari, cittadini, commercianti e l'intera comunità ruvese.
«I sabati sono finiti – ha detto – ma a noi resta la consapevolezza che non dobbiamo mollare. La solidarietà è una via veramente bella e forte: richiede impegno, ma dà una grande soddisfazione. Tutto questo è stato possibile grazie alla benevolenza e alla forza della nostra comunità, che ringraziamo tantissimo».
Con l'"Ottobre Missionario", l'Emporio Solidale Legami ha dimostrato ancora che la solidarietà non è un evento isolato, ma un filo continuo che intreccia le vite e costruisce legami veri.
A Ruvo di Puglia, anche un pacco di pasta o una bottiglia d'olio possono diventare un segno di speranza.
Tre mattine trascorse tra i punti vendita della città per raccogliere alimenti e beni di prima necessità, ma soprattutto per coltivare la consapevolezza che il dono è un gesto che "nutre due volte": chi riceve e chi offre.
«Lo abbiamo chiamato Ottobre Missionario – aveva spiegato il presidente dell'Emporio, Francesco Berardi, all'avvio dell'iniziativa – perché desideriamo stimolare la gente al dono e al donarsi, perché questo può solo far bene. Staremo in strada per tre sabati, di mattina, contando sul calore e sulla generosità di tutti».
E la risposta della città non si è fatta attendere.
Francesco Berardi ha raccontato la genesi e i risultati di queste giornate di solidarietà:
«Noi siamo ripartiti a settembre, o meglio, non ci siamo mai fermati. Ma al ritorno, con il nostro servizio di prossimità, siamo stati presi d'assalto: tanta era la necessità delle persone che bussavano alle nostre porte. Gli scaffali si sono svuotati velocemente. E allora, come sempre, la nostra preoccupazione è stata: che facciamo? Chiediamo ancora aiuto? E sì, lo abbiamo fatto. Così è nato l'Ottobre Missionario».
Un'iniziativa semplice ma potente, che ha riempito gli scaffali dell'Emporio e, ancora di più, ha riempito di senso la parola comunità.
«Sabato dopo sabato – continua Berardi – abbiamo visto che cos'è davvero la collettività: la forza della brava e buona gente di Ruvo, che ci ha non solo riconfermato il suo sostegno, ma ci ha spinto a continuare, a non perdere occasioni per essere comunità. La solidarietà sta facendo diventare Ruvo una città più unita».
Durante le giornate di raccolta non sono mancati momenti di incontro e riflessione. Molti giovani hanno scelto di partecipare come volontari, scoprendo per la prima volta la bellezza del servizio agli altri.
Berardi racconta un episodio che lo ha particolarmente colpito:
«Un ragazzo di una ventina d'anni, alla sua prima esperienza, dopo il primo sabato mi ha detto: "Ho provato una nuova sensazione, una bella sensazione". Non è più mancato: è tornato il secondo e il terzo sabato. È stato l'esempio di chi prova ad essere solidale e poi ne rimane così colpito da volerlo continuare a fare».
Alla chiusura dell'iniziativa, il presidente ha voluto ringraziare tutti, volontari, cittadini, commercianti e l'intera comunità ruvese.
«I sabati sono finiti – ha detto – ma a noi resta la consapevolezza che non dobbiamo mollare. La solidarietà è una via veramente bella e forte: richiede impegno, ma dà una grande soddisfazione. Tutto questo è stato possibile grazie alla benevolenza e alla forza della nostra comunità, che ringraziamo tantissimo».
Con l'"Ottobre Missionario", l'Emporio Solidale Legami ha dimostrato ancora che la solidarietà non è un evento isolato, ma un filo continuo che intreccia le vite e costruisce legami veri.
A Ruvo di Puglia, anche un pacco di pasta o una bottiglia d'olio possono diventare un segno di speranza.


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