Ospedale senza defibrillatore, la questione arriva in Parlamento

Dopo la morte del 55enne ruvese, il deputato Gemmato interroga il Ministro della Salute

mercoledì 13 novembre 2019
A distanza di poco più di una settimana dalla morte per arresto cardiaco di un uomo di 55 anni proprio dinanzi all'ex ospedale di Ruvo di Puglia, presidio non dotato di defibrillatore, il deputato di Fratelli d'Italia Marcello Gemmato ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro della Salute al fine di richiedere interventi a tutela della salute di cittadini

«Ho interessato il Governo, tramite un'interrogazione parlamentare, della triste vicenda accaduta recentemente a Ruvo di Puglia che ha visto un uomo di 55 anni perdere la vita in seguito a un arresto cardiaco nell'ex ospedale ruvese, oggi ridotto a semplice poliambulatorio. Purtroppo, la mancanza di un defibrillatore e di un'ambulanza disponibile nell'immediato avrebbe contribuito a determinare la morte dell'uomo» riferisce il deputato terlizzese.

«La carenza di strutture sanitarie pubbliche sul territorio che siano sempre e concretamente adeguate a soccorrere i cittadini, soprattutto nei casi di emergenza come questi, è ancora oggi un problema grave che andrebbe affrontato con determinazione. Pertanto, ho chiesto al Ministro della Salute di garantire livelli essenziali di assistenza ed in particolare di prendere provvedimenti per rendere obbligatoria la presenza di defibrillatori e di personale specializzato all'utilizzo di tale strumentazione in tutte le strutture sanitarie pubbliche, e di impegnarsi affinché la salute dei cittadini venga tutelata» afferma Marcello Gemmato.

E conclude: «Tenuto conto, poi, che appare evidente la mancanza di una rete di presìdi sanitari pubblici che siano adeguati a coprire l'intero territorio nazionale e a prestare questo genere di soccorso in tempi rapidi e nei casi di emergenza, ho chiesto di prendere in seria considerazione l'utilizzo della capillare rete delle farmacie private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale dotandole sia di dispositivi sia di personale specializzato, così da soccorrere in tempo gli infartuati».