Paparella sfida Chieco: «Io ci credo, la partita non è finita»

Il candidato del centrodestra dal palco chiama Ciliberti e Todisco

lunedì 13 giugno 2016 7.07
Doppio inno nazionale in apertura del comizio del candidato sindaco di centrodestra Antonello Paparella, che con questo gesto ha voluto sottolineare il valore dell'italianità, al di là dell'appartenenza politica e in risposta a chi ha fatto risuonare in piazza Matteotti le note del canto partigiano "Bella ciao". Ad introdurre la serata è stato il candidato al Consiglio Comunale più suffragato, Giovanni Mazzone, che ha snocciolato i punti cardine del proprio programma elettorale, poi approfonditi da Paparella nel suo lungo intervento.

Tra le dichiarazioni degne di nota, la smentita totale delle voci su eventuali apparentamenti con altre liste e la volontà di porsi nei panni di tutti i ruvesi facendo squadra, per risolvere insieme i tanti problemi che attanagliano la nostra cittadina. «Ci credo più di prima», ha esordito con vigore un infervorato Paparella che ha espresso la sua volontà di iniziare ad attaccare chi precedentemente, a suo parere, ha portato Ruvo alla totale rovina, brandendo una trasparenza e una discontinuità in realtà inesistenti. Ha inoltre invitato il dottor Chieco a un confronto pubblico sullo stesso palco, con regole stabilite di concerto tra i due candidati.

Clou della serata, la presentazione di due membri della sua eventuale squadra di governo: all'urbanistica l'architetto Mariangela Ciliberti, posta in un punto cardine della macchina amministrativa perché sempre in collegamento con l'ufficio tecnico per via del suo lavoro, e alla pubblica istruzione, turismo e cultura il professor Gianni Todisco, da Paparella definito maestro sia di scuola che di vita, con un'importante visione prospettica sul futuro della nostra città. Tra i progetti da mettere in atto appena eletto, anche la nomina di un dirigente per l'Ufficio Tecnico e di un ufficio di staff del Sindaco con un ingegnere e un avvocato amministrativista, esperti che permetteranno un collegamento costante con le autorità regionali, nazionali ed europee.

«Io ci credo, la partita non è finita. Bisogna cambiare e si deve cambiare», ha concluso così Antonello Paparella, chiedendo a tutti uno sforzo di ragionamento poiché, al contrario di altri, lui sarà autonomo e libero nelle scelte e accompagnato fianco a fianco da tante persone competenti.

La piazza ha risposto positivamente agli input forniti da Paparella, ma solo il silenzio della cabina elettorale ci darà il vero responso di questo ballottaggio duemilasedici.

Teresa Fiore