Portoni aperti chiama, Ruvo risponde

Si viaggia con la musica e il racconto. Teatro Due di Stefano Benni

venerdì 9 dicembre 2016 20.35
A cura di Grazia Ippedico
Ci sono tanti palazzi storici, imponenti e dagli atri spettacolari a Ruvo di Puglia. E i proprietari di questi palazzi ne sono consapevoli. Conoscono la loro bellezza e hanno deciso di aprire le proprie case, i propri atri alla città. Il primo appuntamento nei portoni storici di Ruvo si è tenuto ieri sera con una performance musicale e teatrale dell'associazione Toplay.

L'ambientazione fumosa di un locale jazz americano. Un contrabbasso, una cantante cieca e una voce narrante. Il racconto di Stefano Benni si presta ad un reading interessante, nell'interpretazione ironica di Giordano Cozzoli, la voce calda di Floriana Casiero e le mani esperte di Nico Buonsante sul contrabbasso. Si inizia e i piedi di tutti gli spettatori si muovono a tempo.

Si va a New York, tra i grattacieli e bassifondi, imbellettata di luci e di bui profonddi. Il protagonista Onehand Jack, ha una mano sola e vuole diventare in musicista. Uno di quelli che suonano nei fumosi locali della città più bella del mondo. Ma la fumosa città è ostile, è difficile, ha bisogno di un dio!

Tra una una battuta sarcastica ed un'altra, nonostante il freddo rigidissimo della serata scorrono note, parole e soprattutto la voce di Floriana Casiero che è sicuramente un valore aggiunto alla performance. Ha una voce profonda ma riesce a raggiungere acuti degni del miglior soprano. E' calda, ma anche roca. E' sicuramente affascinante.
Ci sono colpi di scena, nel racconto. Cè un dio che è nero ed è un gigante. C'è un sogno che si realizza, c'è un cattivo che spegne in un incendio un sogno e c'è un amore che nasce da quelle ceneri, che sorge, e combatte.

A Ruvo piace l'arte. Il portone è pieno. Gli spettatori non sono innumerevoli, ma c'è gente che si intrattiene sull'uscio, in una serata rigida e fredda, per sentire come va a sentire. A Ruvo piacciono le storie, e piace la musica. Come un assettato coglie ogni goccia di rugiada per calmare la suua sete così i cittadini colgono ogni occasioni per cibarsi di cultura. Ruvo ha un terreno fertile. Di talenti e di spettatori curiosi e assetati. Questo è ciò che salva la città e la rende un accogliente e migliore. La curiosità sana che porta alla conoscenza, alla bellezza.