“Climate detectives 2025”: primo posto per l'IC "Bosco–Giovanni XXIII–Carducci"
La classe 3^ C della scuola secondaria di 1° grado si è distinta con l'indagine "Oro verde di Puglia”
sabato 17 maggio 2025
Con l'indagine "Oro verde di Puglia", che ha preso in esame la relazione tra la produzione di olio di oliva in Puglia e il cambiamento climatico, la classe 3^ C della scuola secondaria di 1° grado dell'IC "Bosco – Giovanni XXIII – Carducci" si è classificata al primo posto nazionale nel concorso europeo "Climate detectives 2025" promosso dall'ESA (Agenzia Spaziale Europea), impegnata nell'esplorazione e nell' uso pacifico dello spazio a beneficio delle persone, della società e del nostro pianeta.
"Il cambiamento climatico quali conseguenze ha determinato sulla produzione di olio di oliva in Puglia?" È da questo interrogativo che gli alunni sono partiti per sviluppare il suddetto progetto internazionale.
Il progetto, guidato dalla professoressa Irene Chiapperini, ha previsto diverse fasi: nella prima gli studenti e le studentesse hanno intervistato gli agricoltori che gestiscono i frantoi locali per raccogliere informazioni sulla produzione di olio di oliva negli ultimi anni. La seconda fase si è concentrata sull'osservazione e sull'analisi delle immagini dei quattro invasi della Puglia (Locone, Occhito, Pertusillo, Sinni) acquisite tramite EO Browser trasmesse dal satellite Sentinel-2. Si è, poi, effettuato il calcolo delle aree scoperte e si è subito notato che nel periodo preso in esame (2017 - 2024) la superficie non ricoperta dall'acqua era aumentata, ad eccezione dell'invaso del Pertusillo in controtendenza.
La terza fase ha previsto l'analisi e il confronto tra le immagini del satellite Sentinel-2 della vegetazione delle campagne ruvesi nello stesso periodo e quelle relative agli invasi. Dal confronto è emerso che la vegetazione è risultata meno rigogliosa, con conseguenze negative sulle caratteristiche delle olive e sulla raccolta delle stesse: infatti, a detta degli agricoltori, negli ultimi anni, le olive risultano essere più piccole e il raccolto è più esiguo. Da questa analisi comparata dei dati e delle immagini, si è giunti alla conclusione che il cambiamento climatico ha avuto notevoli ripercussioni anche sulla produzione locale dell'olio di oliva.
Quali le possibili soluzioni? Non sprecare acqua, favorire tecniche agricole e di irrigazione sostenibili, promuovere la raccolta e l'utilizzo delle acque piovane, utilizzare sensori per monitorare l'irrigazione.
Il lavoro di indagine non è passato inosservato alla commissione esaminatrice dell'ESA che lo ha selezionato come primo progetto nazionale, progetto che peraltro ha visto coinvolti 9000 studenti europei con 270 indagini.
Il 12 e il 13 maggio, a Frascati nella sede nazionale dell'ESA, si è tenuto il Climate detectives summit 2025, un'iniziativa volta a promuovere l'educazione e la sensibilizzazione sul tema del clima e dell'ambiente tra le giovani generazioni. L'evento ha riunito i rappresentanti delle scuole vincitrici a livello nazionale di 19 Paesi europei: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna.
A rappresentare l'Italia c'era una delegazione di alunni e alunne della classe 3^C, accompagnata dalla prof.ssa Loredana Leone. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di vivere un'esperienza dall'alto valore formativo che ha permesso loro di scambiare idee e punti di vista con studenti di diverse culture e nazionalità, sviluppare una prospettiva internazionale sui temi trattati, rafforzare le competenze linguistiche e comunicative in un contesto multilingue e multiculturale.
Sono stati due giorni intensi di attività che hanno previsto la presentazione del progetto in lingua inglese a una platea di studenti e di tecnici e specialisti del settore, conferenze con gli esperti del clima, visite guidate, laboratori didattici, debate in gruppo con gli studenti degli altri Paesi.
A far da cornice a tutto questo c'è stato il confronto costante e arricchente con le esperienze dei coetanei provenienti dalle altre nazioni, in un'ottica che supera i limiti fisici delle aule scolastiche per collocarsi in un orizzonte europeo di più ampio respiro e che contribuisce a creare una comunità di apprendimento dove gli studenti possono crescere e svilupparsi come cittadini europei consapevoli e responsabili.
«Un ringraziamento speciale va alla professoressa Irene Chiapperini, referente del progetto, e alla dirigente scolastica Gabriella Colaprice che ha sostenuto e reso possibile questa esperienza».
"Il cambiamento climatico quali conseguenze ha determinato sulla produzione di olio di oliva in Puglia?" È da questo interrogativo che gli alunni sono partiti per sviluppare il suddetto progetto internazionale.
Il progetto, guidato dalla professoressa Irene Chiapperini, ha previsto diverse fasi: nella prima gli studenti e le studentesse hanno intervistato gli agricoltori che gestiscono i frantoi locali per raccogliere informazioni sulla produzione di olio di oliva negli ultimi anni. La seconda fase si è concentrata sull'osservazione e sull'analisi delle immagini dei quattro invasi della Puglia (Locone, Occhito, Pertusillo, Sinni) acquisite tramite EO Browser trasmesse dal satellite Sentinel-2. Si è, poi, effettuato il calcolo delle aree scoperte e si è subito notato che nel periodo preso in esame (2017 - 2024) la superficie non ricoperta dall'acqua era aumentata, ad eccezione dell'invaso del Pertusillo in controtendenza.
La terza fase ha previsto l'analisi e il confronto tra le immagini del satellite Sentinel-2 della vegetazione delle campagne ruvesi nello stesso periodo e quelle relative agli invasi. Dal confronto è emerso che la vegetazione è risultata meno rigogliosa, con conseguenze negative sulle caratteristiche delle olive e sulla raccolta delle stesse: infatti, a detta degli agricoltori, negli ultimi anni, le olive risultano essere più piccole e il raccolto è più esiguo. Da questa analisi comparata dei dati e delle immagini, si è giunti alla conclusione che il cambiamento climatico ha avuto notevoli ripercussioni anche sulla produzione locale dell'olio di oliva.
Quali le possibili soluzioni? Non sprecare acqua, favorire tecniche agricole e di irrigazione sostenibili, promuovere la raccolta e l'utilizzo delle acque piovane, utilizzare sensori per monitorare l'irrigazione.
Il lavoro di indagine non è passato inosservato alla commissione esaminatrice dell'ESA che lo ha selezionato come primo progetto nazionale, progetto che peraltro ha visto coinvolti 9000 studenti europei con 270 indagini.
Il 12 e il 13 maggio, a Frascati nella sede nazionale dell'ESA, si è tenuto il Climate detectives summit 2025, un'iniziativa volta a promuovere l'educazione e la sensibilizzazione sul tema del clima e dell'ambiente tra le giovani generazioni. L'evento ha riunito i rappresentanti delle scuole vincitrici a livello nazionale di 19 Paesi europei: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna.
A rappresentare l'Italia c'era una delegazione di alunni e alunne della classe 3^C, accompagnata dalla prof.ssa Loredana Leone. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di vivere un'esperienza dall'alto valore formativo che ha permesso loro di scambiare idee e punti di vista con studenti di diverse culture e nazionalità, sviluppare una prospettiva internazionale sui temi trattati, rafforzare le competenze linguistiche e comunicative in un contesto multilingue e multiculturale.
Sono stati due giorni intensi di attività che hanno previsto la presentazione del progetto in lingua inglese a una platea di studenti e di tecnici e specialisti del settore, conferenze con gli esperti del clima, visite guidate, laboratori didattici, debate in gruppo con gli studenti degli altri Paesi.
A far da cornice a tutto questo c'è stato il confronto costante e arricchente con le esperienze dei coetanei provenienti dalle altre nazioni, in un'ottica che supera i limiti fisici delle aule scolastiche per collocarsi in un orizzonte europeo di più ampio respiro e che contribuisce a creare una comunità di apprendimento dove gli studenti possono crescere e svilupparsi come cittadini europei consapevoli e responsabili.
«Un ringraziamento speciale va alla professoressa Irene Chiapperini, referente del progetto, e alla dirigente scolastica Gabriella Colaprice che ha sostenuto e reso possibile questa esperienza».