Ruvo di Puglia e la Festa della Repubblica: una memoria civile che si rinnova
Tra storia, impegno civile e spirito democratico, la città celebra il 2 giugno come riflessione sul presente e visione del futuro
lunedì 2 giugno 2025
Il 2 giugno rappresenta per l'Italia una data fondativa, emblema della rinascita democratica e della sovranità popolare.
Nel 1946, all'indomani della Seconda guerra mondiale, il popolo italiano fu chiamato a scegliere tra monarchia e repubblica: oltre 12 milioni di cittadini optarono per quest'ultima, dando vita alla Repubblica Italiana. Per la prima volta nella storia nazionale, anche le donne parteciparono al voto, imprimendo un segno profondo e irreversibile nel processo democratico.
A Ruvo di Puglia, città dalle antiche radici civiche e culturali, si erge il Monumento ai Caduti in piazza Giovanni Bovio, costruito nel 1921 e restaurato grazie all'impegno corale della comunità. È qui che si rinnova il tributo a quanti hanno sacrificato la propria vita per la patria, non solo durante la Grande Guerra, ma anche nella Resistenza antifascista.
L'omaggio alle vittime del passato si intreccia con una viva riflessione sul significato contemporaneo della Repubblica: non soltanto forma di governo, ma visione etica e progetto collettivo fondato su libertà, giustizia sociale e partecipazione.
Non va dimenticato che Ruvo di Puglia ha scritto pagine significative nel lungo cammino verso la libertà. Nel XIX secolo, durante il Risorgimento, figure come Francesco Rubini aderirono alla Giovine Italia e ai moti patriottici. Nel secondo dopoguerra, i ruvestini caduti nella lotta di Liberazione furono onorati con una lapide sulla facciata del municipio, segno tangibile di un'identità civica profondamente radicata.
La Festa della Repubblica, allora, diventa per la città un'occasione commemorativa e generativa: uno spazio di consapevolezza e di progettualità futura, dove riaffermare il senso della Repubblica significa ribadire la centralità della partecipazione democratica, della coesione sociale e del rispetto delle differenze.
Nel 1946, all'indomani della Seconda guerra mondiale, il popolo italiano fu chiamato a scegliere tra monarchia e repubblica: oltre 12 milioni di cittadini optarono per quest'ultima, dando vita alla Repubblica Italiana. Per la prima volta nella storia nazionale, anche le donne parteciparono al voto, imprimendo un segno profondo e irreversibile nel processo democratico.
A Ruvo di Puglia, città dalle antiche radici civiche e culturali, si erge il Monumento ai Caduti in piazza Giovanni Bovio, costruito nel 1921 e restaurato grazie all'impegno corale della comunità. È qui che si rinnova il tributo a quanti hanno sacrificato la propria vita per la patria, non solo durante la Grande Guerra, ma anche nella Resistenza antifascista.
L'omaggio alle vittime del passato si intreccia con una viva riflessione sul significato contemporaneo della Repubblica: non soltanto forma di governo, ma visione etica e progetto collettivo fondato su libertà, giustizia sociale e partecipazione.
Non va dimenticato che Ruvo di Puglia ha scritto pagine significative nel lungo cammino verso la libertà. Nel XIX secolo, durante il Risorgimento, figure come Francesco Rubini aderirono alla Giovine Italia e ai moti patriottici. Nel secondo dopoguerra, i ruvestini caduti nella lotta di Liberazione furono onorati con una lapide sulla facciata del municipio, segno tangibile di un'identità civica profondamente radicata.
La Festa della Repubblica, allora, diventa per la città un'occasione commemorativa e generativa: uno spazio di consapevolezza e di progettualità futura, dove riaffermare il senso della Repubblica significa ribadire la centralità della partecipazione democratica, della coesione sociale e del rispetto delle differenze.