Strisce blu gratis per i disabili, è bufera sullo "sconto" del Comune ai gestori della sosta

1500 euro in meno al mese per la sosta gratuita a chi ha disabilità

domenica 19 gennaio 2020 15.26
A cura di Giuseppe Di Bisceglie
Per consentire la sosta gratuita nell'area del parcheggi a pagamento a persone con disabilità il Comune di Ruvo di Puglia dovrà sborsare 1500 euro al mese. Soldi che l'ente pubblico non dovrà tirar fuori di tasca ma che rinuncia ad incassare dal gestore della sosta a strisce blu. Uno "sconto" di cinquanta euro al giorno applicato al già contenuto canone di concessione di cui beneficerà la società che si è aggiudicata la gestione dei parcheggi a pagamento.

È quanto previsto nell'accordo stipulato tra il Comune e il gestore e ratificato all'unanimità dalla giunta comunale con delibera dello scorso 8 gennaio. Una delibera che ha fatto letteralmente infuriare le opposizioni, disposti a dichiarare battaglia pur di rivedere l'accordo che ha fatto gridare allo scandalo.

Un accordo lungo 5 pagine, ricco di punti tra cui spicca un particolare passaggio: «a fronte del beneficio, con durata sperimentale sino al 31 luglio 2020 con rinnovo e per ulteriori 5 mesi, sino alla fine del 2020, venga riconosciuta dal Comune una decurtazione del canone concessorio nella misura forfettaria di € 1.500,00 pro mese» si legge nell'accordo sottoscritto tra il dirigente comunale preposto e l'amministratore della ditta che gestisce i parcheggi.

Per gli estensori dell'accordo, la concessione della gratuità alla sosta per le persone con disabilità, è dunque un "beneficio". Termini diversi vengono utilizzati, invece, per il "beneficio" della decurtazione del canone di concessione. Uno dei rari casi in cui la forma fa anche la sostanza.

Alcuni consiglieri comunali di opposizione giurano di dare battaglia per rivedere l'accordo. Se Antonello Paparella, di Forza Italia, invoca persino l'intervento della Corte dei Conti, il suo collega di opposizione Piero Paparella solleva dei sospetti sul profilo di legittimità di tale decisione «che è certamente in difformità a quanto stabilito dal Consiglio Comunale»
«È netta e forte la nostra critica su tale scelta che riteniamo politicamente ingiusta ed eticamente inopportuna» scrive Paparella.