Tre denunce per caccia con mezzi non consentiti nel Parco dell'Alta Murgia

La Forestale di Ruvo ha sequestrato fucili e munizioni

mercoledì 31 ottobre 2018 10.49
I Carabinieri della Forestale di Ruvo hanno portato a termine, nelle ultime ore, due specifiche operazioni tese a contrastare i fenomeni di esercizio venatorio illegale, nell'ambito delle attività di monitoraggio ambientale finalizzate alla tutela del patrimonio faunistico.

I Forestali sono infatti intervenuti presso le località "Parco Bovi" in agro di Ruvo e "Crocefisso", in agro di Bitonto, dove hanno sorpreso alcuni cacciatori, campani, intenti a esercitare la caccia alla specie "tordo" con l'ausilio di un richiamo acustico elettromagnetico che ne riproduceva e diffondeva il verso, al fine di attirarla. Questi congegni sono espressamente vietati dalla specifica normativa sul prelievo venatorio essendo classificati quali mezzi non consentiti il cui utilizzo è sanzionato penalmente.

I militari, attratti dai numerosi e continui spari hanno così raggiunto le postazioni di caccia fino a notare i ripetuti versi e la loro chiara provenienza da aggeggi elettromagnetici. Nel primo caso il richiamo era occultato nei pressi di una cisterna per la raccolta delle acque, mentre nel secondo era nascosto all'interno della giacca di uno dei cacciatori. I militari, attesa la flagranza di reato, hanno identificato i soggetti, tutti in chiaro esercizio venatorio, procedendo a porre sotto sequestro i richiami, tre fucili, le munizioni e la fauna già abbattuta.

«La tutela del patrimonio faunistico è tra le principali mission dei carabinieri forestali, i quali sono impegnati a contrastare ogni fenomeno posto fuori dalle regole normative e a preservare il territorio e le sue bellezze naturalistiche e paesaggistiche» ha ribadito il Maggiore Giuliano Palomba, comandante del Reparto Carabinieri Forestali del Parco Nazionale dell'Alta Murgia di Altamura.

Tre le persone in tutto deferite alla Magistratura di Bari e Trani per il reato di esercizio venatorio con mezzi non consentiti. Uno di loro, napoletano, dovrà rispondere anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale essendosi opposto con la forza fisica alla consegna delle armi.