Corato-Ruvo, derby con strascico. Volantini offensivi contro l'imprenditore Mazzilli

L'amarezza del titolare di Adriatica Industriale: «Superato il limite»

lunedì 28 ottobre 2019 12.15
A cura di Vito Troilo
L'altissima intensità difensiva e la maggiore lucidità negli ultimi tre minuti hanno permesso al Talos Ruvo di conquistare il sentitissimo derby del PalaLosito con Corato. Una vittoria pesante per il collettivo di coach Dimitri Patella nel confronto diretto coi cugini-rivali coratini.

Gara ruvida, marchiata a fuoco dall'energia sprigionata in difesa dalle due contendenti, caratterizzata dal calore delle due tifoserie in una struttura gremita e tremendamente piccola per poter contenere la passione per il basket di due città che si sono finalmente ritrovate avversarie nel contesto della Serie B.

La gioia legittima dei sostenitori del Talos Ruvo per un'affermazione pesantissima ha incrociato, inevitabilmente, il mix di delusione e sconsolatezza tra i supporters coratini. I prevedibili sfottò vocali tra le due sponde sugli spalti sono proseguiti, in misura tutto sommato "comprensibile", per iscritto sui social. E fin qui, nulla di strano.

Inopportuno, al contrario, è quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì: ignoti hanno pensato di recapitare frasi fuori luogo all'imprenditore coratino Cataldo Mazzilli, titolare dell'azienda Adriatica Industriale, "reo" di aver abbinato da due stagioni il suo marchio al Basket Corato dopo essere stato main sponsor di Ruvo in passato.

«Alcuni imbecilli, che probabilmente avevano lasciato il proprio cervello nella bolgia del palazzetto domenica sera, si sono sbizzarriti, con insulsi apprezzamenti sprezzanti, nei miei confronti» ha commentato Mazzilli, spiegando di aver trovato dei fogli fotocopiati (con ogni probabilità preparati in anticipo) affissi al cancello della sua attività.

«Definire vili questo fecciume è poca roba» ha aggiunto, lanciando la sfida agli anonimi: «Fatevi guardare in faccia piuttosto che attaccare volantini codardi di notte!».

L'imprenditore, contattato da Viva Network, ha spiegato: «Per quanto io possa comprendere il gesto "goliardico", non ho accettato alcuni termini offensivi riferiti al mio impegno politico, che non ha nulla a che vedere con la passione per lo sport e in particolare per la pallacanestro». Il confine tra la schermaglia campanilistica e la gratuita offesa personale, questa volta, sembra essere stato superato.