Valorizzare la città di Ruvo preservandone originalità e tradizione
Le osservazioni del prof. Stragapede in merito ai futuri lavori di risistemazione di due corsi cittadini
giovedì 11 marzo 2021
17.22
iReport
Una lettera aperta giunta alla nostra redazione e indirizzata al Sindaco di Ruvo, alla ProLoco e alla Soprintendenza per la città metropolitana di Bari MIBACT con cui il prof. Giovanni Stragapede espone la sua riflessione sulla valorizzazione della città nell'ottica di preservarne l'originalità storica.
Desta la mia preoccupazione un post apparso sui social riferito alla Città di Ruvo sui futuri lavori di risistemazione di una parte del nucleo antico della mia città ed in particolare di due arterie centrali: Corso Ettore Carafa e Corso Antonio Gramsci (Già Corso Vitt. Emanuele).
La notizia veicolata con una certa esultanza parla in questi termini: "Rifacimento di tutta la basolatura, alberi e panchine nuove, eliminazione di tutte le barriere architettoniche a vantaggio di carrozzine o passeggini, la pedonalizzazione di Largo S. Giacomo e Largo S. Giovanni, un'illuminazione moderna, economica ed ecosostenibile, hotspot wi-fi, il miglioramento della canalizzazione delle acque piovane. E poi la grande partita della mobilità sostenibile con un percorso pedonale e ciclabile che abbraccerà il centro Storico….".
Francamente la notizia mi fa rabbrividire, mi tornano alla mente le immagini dello scempio compiuto nella vicina Piazza Castello e Piazza Felice Cavallotti trasformate senza ritegno in luoghi anonimi dove tutto è stato "livellato" e non solo in senso metaforico, con un'arredo di "dissuasori" di forme discutibili e di corpi illuminanti "ecosostenibili" dove si è fatta strada l'idea della modernizzazione a tutti i costi avvallata anche dagli organi competenti (o incompetenti).
Soprattutto quando si parla di "eliminazione di tutte le barriere architettoniche" penso alla scomparsa dei marciapiedi e dei gradini che accompagnano l'andamento originario delle irregolarità tipiche dei Centri storici tanto odiate dai passeggini, che non sono solo delle tipicità che vanno, immagino, tutelate e non eliminate in nome di parole come "sostenibilità" o viste come "Barriere architettoniche", ma anche necessarie per il defluire delle acque piovane. La vicina Piazza Castello ha subìto questa trasformazione presentandosi poi in quello che si vede oggi.
Mi chiedo inoltre come si possa parlare di "Percorso pedonale e ciclabile" in una zona tutelata e sottoposta a vincoli architettonici dalla Soprintendenza (MIBACT) e dagli stessi Uffici del Comune dove si vieta in tutte le diverse aree del Centro Storico modifiche su cubature e sagome. Forse, nell'euforia della risistemazione, ci dimentichiamo che questi viali sono tutti gli anni lo scenario delle Processioni della Settimana Santa tanto pubblicizzate dagli Enti Locali? Su quale pista ciclopedonale passeranno i portantini delle "Macchine Barocche" Processuali? Persino gli alberi storti che decorano i due Corsi (I cosiddetti "alberi di Giuda") che danno dei bellissimi fiori viola proprio nel periodo pasquale, sono da cornice all'evento e non penso che vadano sostituiti magari con piante di Banani o qualsiasi altro arbusto che non avrebbe nessun senso.
Non credo che il turista venga a Ruvo per ammirare le panchine da "guerra fredda" posizionate da pochi mesi nel centro storico o la pista ciclopedonale, ma per assaporare l'eleganza e la tradizione di un luogo come Ruvo dove resistono ancora quei segni di un passato scomparsi in molte nostre città.
Spero che gli Enti preposti alla tutela non lascino scivolare nell'oblìo queste parole ed anche la tipicità del nostro paese in nome di una modernizzazione che vuole incontrare il consenso dei più, ma che vengano ascoltate anche le voci fuori dal coro, che emergano parole come: tutela, conservazione e valorizzazione.
Un cittadino di Ruvo
Prof. Giovanni Stragapede
Desta la mia preoccupazione un post apparso sui social riferito alla Città di Ruvo sui futuri lavori di risistemazione di una parte del nucleo antico della mia città ed in particolare di due arterie centrali: Corso Ettore Carafa e Corso Antonio Gramsci (Già Corso Vitt. Emanuele).
La notizia veicolata con una certa esultanza parla in questi termini: "Rifacimento di tutta la basolatura, alberi e panchine nuove, eliminazione di tutte le barriere architettoniche a vantaggio di carrozzine o passeggini, la pedonalizzazione di Largo S. Giacomo e Largo S. Giovanni, un'illuminazione moderna, economica ed ecosostenibile, hotspot wi-fi, il miglioramento della canalizzazione delle acque piovane. E poi la grande partita della mobilità sostenibile con un percorso pedonale e ciclabile che abbraccerà il centro Storico….".
Francamente la notizia mi fa rabbrividire, mi tornano alla mente le immagini dello scempio compiuto nella vicina Piazza Castello e Piazza Felice Cavallotti trasformate senza ritegno in luoghi anonimi dove tutto è stato "livellato" e non solo in senso metaforico, con un'arredo di "dissuasori" di forme discutibili e di corpi illuminanti "ecosostenibili" dove si è fatta strada l'idea della modernizzazione a tutti i costi avvallata anche dagli organi competenti (o incompetenti).
Soprattutto quando si parla di "eliminazione di tutte le barriere architettoniche" penso alla scomparsa dei marciapiedi e dei gradini che accompagnano l'andamento originario delle irregolarità tipiche dei Centri storici tanto odiate dai passeggini, che non sono solo delle tipicità che vanno, immagino, tutelate e non eliminate in nome di parole come "sostenibilità" o viste come "Barriere architettoniche", ma anche necessarie per il defluire delle acque piovane. La vicina Piazza Castello ha subìto questa trasformazione presentandosi poi in quello che si vede oggi.
Mi chiedo inoltre come si possa parlare di "Percorso pedonale e ciclabile" in una zona tutelata e sottoposta a vincoli architettonici dalla Soprintendenza (MIBACT) e dagli stessi Uffici del Comune dove si vieta in tutte le diverse aree del Centro Storico modifiche su cubature e sagome. Forse, nell'euforia della risistemazione, ci dimentichiamo che questi viali sono tutti gli anni lo scenario delle Processioni della Settimana Santa tanto pubblicizzate dagli Enti Locali? Su quale pista ciclopedonale passeranno i portantini delle "Macchine Barocche" Processuali? Persino gli alberi storti che decorano i due Corsi (I cosiddetti "alberi di Giuda") che danno dei bellissimi fiori viola proprio nel periodo pasquale, sono da cornice all'evento e non penso che vadano sostituiti magari con piante di Banani o qualsiasi altro arbusto che non avrebbe nessun senso.
Non credo che il turista venga a Ruvo per ammirare le panchine da "guerra fredda" posizionate da pochi mesi nel centro storico o la pista ciclopedonale, ma per assaporare l'eleganza e la tradizione di un luogo come Ruvo dove resistono ancora quei segni di un passato scomparsi in molte nostre città.
Spero che gli Enti preposti alla tutela non lascino scivolare nell'oblìo queste parole ed anche la tipicità del nostro paese in nome di una modernizzazione che vuole incontrare il consenso dei più, ma che vengano ascoltate anche le voci fuori dal coro, che emergano parole come: tutela, conservazione e valorizzazione.
Un cittadino di Ruvo
Prof. Giovanni Stragapede