
Associazioni
AGAPE, il primo centro terapeutico residenziale nel Sud Italia contro la dipendenza da gioco
Nella Comunità Don Tonino Bello, un percorso gratuito nei weekend per curare il gioco d’azzardo con il supporto di professionisti e il respiro della natura
Ruvo - sabato 3 maggio 2025
Si conclude in questi giorni il ciclo di incontri pubblici del progetto AGAPE, un'iniziativa d'avanguardia promossa da Comunità Oasi2 con il sostegno di Fondazione Con il Sud e una rete di partner istituzionali e associativi. Ma è proprio a Ruvo di Puglia che atte il cuore del progetto: qui ha sede il primo centro nel Mezzogiorno ad offrire un percorso terapeutico residenziale nei weekend dedicato alla cura della dipendenza da gioco d'azzardo.
Nel verde della Murgia, all'interno della Comunità C.A.S.A. Don Tonino Bello, la struttura ospita un percorso unico in Italia meridionale: sei mesi di weekend terapeutici, integrati da un supporto territoriale nei giorni feriali, pensati per chi convive con la dipendenza ma non può sospendere del tutto la propria vita familiare o lavorativa. Un modello gratuito, accessibile e umano, che unisce la forza della psicoterapia, dell'accoglienza comunitaria e del contatto con la natura.
Il progetto AGAPE non si limita alla cura individuale, ma coinvolge anche le famiglie e il tessuto sociale: prevede psicoterapia, supporto educativo e familiare, laboratori artistici e percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. A guidare questo cammino è un'équipe composta da psicoterapeuti, educatori e assistenti sociali, che lavora fianco a fianco con gli ospiti per accompagnarli verso un cambiamento reale e duraturo.
AGAPE è sostenuto da realtà autorevoli come ALEA – Associazione per lo studio del gioco d'azzardo, ARESS Puglia, ASL Bari e ASL BAT, e numerosi Ambiti Territoriali Sociali, tra cui quelli di Barletta, Andria, Corato, Molfetta e Trani. Il progetto rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore nella costruzione di un'offerta di cura innovativa.
Dopo aver attraversato sei Comuni pugliesi, il calendario degli incontri pubblici si chiude con due appuntamenti:
Martedì 6 maggio a Giovinazzo, nella Sala Comunale San Felice (ore 16.30-18.30)
Giovedì 8 maggio a Trani, nella Biblioteca Comunale (ore 17.00-19.00)
Sarà l'occasione per condividere i risultati raggiunti, presentare storie di rinascita e offrire uno spazio di ascolto per chi è alla ricerca di un primo passo verso la cura.
Nel verde della Murgia, all'interno della Comunità C.A.S.A. Don Tonino Bello, la struttura ospita un percorso unico in Italia meridionale: sei mesi di weekend terapeutici, integrati da un supporto territoriale nei giorni feriali, pensati per chi convive con la dipendenza ma non può sospendere del tutto la propria vita familiare o lavorativa. Un modello gratuito, accessibile e umano, che unisce la forza della psicoterapia, dell'accoglienza comunitaria e del contatto con la natura.
Il progetto AGAPE non si limita alla cura individuale, ma coinvolge anche le famiglie e il tessuto sociale: prevede psicoterapia, supporto educativo e familiare, laboratori artistici e percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. A guidare questo cammino è un'équipe composta da psicoterapeuti, educatori e assistenti sociali, che lavora fianco a fianco con gli ospiti per accompagnarli verso un cambiamento reale e duraturo.
AGAPE è sostenuto da realtà autorevoli come ALEA – Associazione per lo studio del gioco d'azzardo, ARESS Puglia, ASL Bari e ASL BAT, e numerosi Ambiti Territoriali Sociali, tra cui quelli di Barletta, Andria, Corato, Molfetta e Trani. Il progetto rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore nella costruzione di un'offerta di cura innovativa.
Dopo aver attraversato sei Comuni pugliesi, il calendario degli incontri pubblici si chiude con due appuntamenti:
Martedì 6 maggio a Giovinazzo, nella Sala Comunale San Felice (ore 16.30-18.30)
Giovedì 8 maggio a Trani, nella Biblioteca Comunale (ore 17.00-19.00)
Sarà l'occasione per condividere i risultati raggiunti, presentare storie di rinascita e offrire uno spazio di ascolto per chi è alla ricerca di un primo passo verso la cura.