
Antonio Marinelli racconta: nel cuore del Purgatorio, la storia riscoperta sotto la chiesa di Ruvo – seconda parte
Il ritrovamento delle antiche sepolture dei confratelli sotto la chiesa del Purgatorio
È la voce di Antonio Marinelli di Ruvo di Puglia a riportarci indietro nel tempo, attraverso una vicenda che unisce il dolore del terremoto di San Giuliano del 2002 alla rinascita della chiesa del Purgatorio.
Di seguito, il testo integrale del suo scritto:
VI RACCONTO UNA STORIA FATTA DI STORIA
"Era l'anno 2002, il 12 di Novembre per l'esattezza. Diversi giorni prima vi era stato il terribile terremoto di San Giuliano dove in un asilo crollato volarono al cielo tantissimi angeli.
Anche la chiesa del Purgatorio di Ruvo, come tutti gli edifici pubblici, venne monitorata e per delle lesioni verificatesi alla volta della navata di San Cleto, la chiesa venne dichiarata inagibile e chiusa e i sodali e la confraternita tutta, ospitata in cattedrale. Dopo diversi mesi, la Divina Provvidenza si adoperò affinché giungessero dal ministero alcuni sovvenzionamenti che dettero inizio ad una serie di lunghi e complicati restauri che ebbero fine nel 2009.
Nel corso di questi anni affiorarono sotto la stessa chiesa diverse epoche storiche, epoche di un mondo sommerso e nascosto per secoli che nessuno conosceva. Ma il mondo che più suscitò interesse e stupore da parte dei confratelli del Purgatorio, fu quando, tolto il pavimento nella parte della navata del Suffragio, quella navata che nel 1643, come dice la Platea del Purgatorio del 1696, venne edificata per volere della nobildonna Elisabetta Zazzarino vedova di Giovanni Pietro Caputi la quale concesse '...trè camere...bassi, cellari, pozzi e altri membri...acció destrutte quel sito si convertisse in una chiesa ó oratorio a suffraggio dei pii defunti...'
E fu proprio in queste camere, bassi e cellulari che, fino all'editto di Napoleone nel 1804, i Confratelli del Purgatorio si preoccuparono di raccogliere i morti poveri del paese dando loro degna sepoltura in 'Forma Pauperum', cioè gratis!
Quando scendemmo giù in quelle stanze anguste e buie mediante scale ripide e instabili adibite a camere funerarie nel XVII e XVIII sec., ci trovammo di fronte ad un vero sepolcreto.
Centinaia di resti di ossa umane (tanti bambini), soprattutto femori, vertebre e crani stipati e ammassati da secoli dalla pietà dei confrati della Madonna del Suffragio in quella chiesa che proprio alle Anime del Purgatorio, era stata nella metà del seicento dedicata e intitolata."
Le parole di Marinelli, lucide e commosse, restituiscono tutta la forza di un ritrovamento che non è soltanto archeologico, ma umano. Quelle ossa, quei segni di sepolture dimenticate raccontano una Ruvo solidale e devota, dove la Confraternita di Maria SS. del Suffragio si prendeva cura dei defunti poveri, offrendo loro una tomba quando la povertà negava anche questo diritto.
I lavori di restauro, che si conclusero nel 2009, permisero di restituire al culto la chiesa, ma anche di riscoprire un frammento prezioso della storia cittadina, oggi parte integrante dell'identità spirituale di Ruvo di Puglia.
La storia narrata da Antonio Marinelli è un ricordo, ma anche un invito a custodire la memoria dei luoghi sacri come testimoni silenziosi della pietà e della solidarietà di un'intera comunità.


Ricevi aggiornamenti e contenuti da Ruvo .jpg)






