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Religioni
A Ruvo di Puglia l’appello della Chiesa del Purgatorio per restaurare la Vergine della Pietà
“Nel silenzio del dolore, salviamo la Pietà”: un simbolo di fede e consolazione che chiede di essere custodito
Ruvo - sabato 14 giugno 2025
Da oltre un secolo, il suo volto muto e sofferente parla ai cuori di chi si ferma a contemplarla. La Vergine della Pietà, dolce e struggente icona custodita nella chiesa del Purgatorio è una madre che accoglie il dolore di ogni fedele, è uno specchio delle tribolazioni umane, è la memoria di una comunità.
Realizzata alla fine dell'Ottocento dal maestro cartapestaio leccese Giuseppe Manzo, la statua raffigura Maria che stringe il corpo esanime di Gesù. Con il passare del tempo, però, anche la materia più devota cede: la cartapesta, fragile e sensibile agli sbalzi di temperatura e umidità, ha iniziato a mostrare nuovi segni di cedimento, nonostante un precedente restauro avvenuto nel 2004.
Oggi, la comunità lancia un accorato appello. Un invito a chiunque abbia nel cuore quell'immagine che ha accompagnato processioni, preghiere silenziose, lacrime nascoste. «Una doverosa cura è necessaria per preservare l'opera e restituirle la dignità che merita», scrivono i promotori.
L'invito è semplice: una donazione, grande o piccola che sia, fatta in forma anonima o nominativa, sarà un gesto d'amore e riconoscenza. Le offerte possono essere consegnate direttamente presso la chiesa del Purgatorio o affidate ad alcuni esercizi commerciali incaricati a raccoglierle.
Per Ruvo, non si tratta solo di restaurare una statua. Si tratta di onorare un legame tra arte, fede e identità, di salvare un volto che ha saputo parlare senza parole a generazioni di ruvesi. Un volto che chiede ora di essere ascoltato, ancora una volta, nel silenzio del suo eterno abbraccio.
Realizzata alla fine dell'Ottocento dal maestro cartapestaio leccese Giuseppe Manzo, la statua raffigura Maria che stringe il corpo esanime di Gesù. Con il passare del tempo, però, anche la materia più devota cede: la cartapesta, fragile e sensibile agli sbalzi di temperatura e umidità, ha iniziato a mostrare nuovi segni di cedimento, nonostante un precedente restauro avvenuto nel 2004.
Oggi, la comunità lancia un accorato appello. Un invito a chiunque abbia nel cuore quell'immagine che ha accompagnato processioni, preghiere silenziose, lacrime nascoste. «Una doverosa cura è necessaria per preservare l'opera e restituirle la dignità che merita», scrivono i promotori.
L'invito è semplice: una donazione, grande o piccola che sia, fatta in forma anonima o nominativa, sarà un gesto d'amore e riconoscenza. Le offerte possono essere consegnate direttamente presso la chiesa del Purgatorio o affidate ad alcuni esercizi commerciali incaricati a raccoglierle.
Per Ruvo, non si tratta solo di restaurare una statua. Si tratta di onorare un legame tra arte, fede e identità, di salvare un volto che ha saputo parlare senza parole a generazioni di ruvesi. Un volto che chiede ora di essere ascoltato, ancora una volta, nel silenzio del suo eterno abbraccio.