Lupo. <span>Foto Giuseppe Di Bisceglie</span>
Lupo. Foto Giuseppe Di Bisceglie
Politica

Danni causati dai lupi, consigliere regionale presenta interrogazione

Bellomo (Lega) chiede l'istituzione di un tavolo tecnico e di progetti informativi

«Incontrare un lupo in Puglia, anche nella zona costiera e a ridosso dei centri abitati, sta diventando un'esperienza meno improbabile di quanto sia mai accaduto in passato». Lo ha dichiarato Davide Bellomo, capogruppo della Lega in consiglio regionale, facendo riferimento ad un tema che trova inevitabilmente maggiore attenzione delle comunità il cui territorio si presta tradizionalmente all'insediamento della specie, come Ruvo. Non sono rari gli avvistamenti di lupi nelle zone più remote dell'agro coratino e soprattutto nelle pertinenze del Parco dell'Alta Murgia.

«Diverse associazioni di categoria agricola lamentano danni derivanti dalle predazioni da parte dei lupi, con grave perdita del patrimonio zootecnico regionale» ha spiegato. «La Regione Puglia ha già stanziato risorse ma credo che l'impatto di questa nuova presenza faunistica su determinate attività economiche meriti un maggiore approfondimento e soluzioni che non si limitino al semplice ristoro di quanti hanno subito nocumento» ha aggiunto, annunciando di aver presentato un'interrogazione al presidente Emiliano e all'assessore all'agricoltura Pentassuglia «per chiedere se intendano promuovere tecniche innovative, come quelle diffuse in Nord America, per la gestione proattiva della specie protetta, nella quale la conoscenza dettagliata delle abitudini e degli spostamenti dei lupi diventa l'elemento chiave per impostare la risposta in termini di protezione del bestiame. Nello stesso documento domando inoltre se non sia il caso di attivare per questo scopo un tavolo tecnico regionale con i servizi competenti per la promozione, l'implementazione e la gestione degli strumenti di prevenzione delle predazioni da lupo, prevedendo anche specifici progetti informativi, al passo con le più recenti conoscenze scientifiche, per favorire la convivenza tra la specie lupo e le attività umane» ha concluso Bellomo.
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