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Olio, altra batosta: la sansa diventa rifiuto speciale

La preoccupazione di Coldiretti

La bolla speculativa che sta interessando il settore oleario si è allargata anche alla sansa che, non trovando mercato che l'acquisti, per essere smaltita può solo diventare rifiuto speciale a spese di agricoltori e frantoiani. "I prezzi bassi dell'extravergine hanno fatto crollare anche quelli dell'olio di sansa, un sottoprodotto della lavorazione delle olive che al momento non vale niente. D'altro canto cooperative e frantoi devono 'liberarsene' perché parte finale del ciclo di produzione dell'olio", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

"La sansa diventa quindi per gran parte dei frantoiani da risorsa a rifiuto speciale che, se mandata ai biodigestori, può costare anche 25 euro al quintale, oltre ai costi di trasporto. Dall'anello più debole della catena fino alla trasformazione, tutta la filiera dell'olio è strozzata da pratiche commerciali che hanno fatto crollare del 40% il prezzo dell'olio e necessita di interventi a breve e lungo periodo, con l'ennesima occasione persa dalla Regione Puglia che non ha ancora consentito a cooperative e frantoi in tutta la Puglia di utilizzare oltre 40 milioni di euro per le strutture di stoccaggio che avrebbero potuto far fronte all'attuale stagnazione di mercato per eccesso di produzione", torna ad insistere il presidente Muraglia dopo l'incontro con il Sottosegretario alle Politiche Agricole L'Abbate. Per non sopportare ulteriori costi che aggiungerebbero il danno alla beffa olivicoltori e frantoiani stanno utilizzando la sansa come ammendante che per la presenza di acqua e sostanza organica per lo meno è un nutriente per il terreno.

"La crisi di liquidità delle azienda olivicole e dei frantoiani derivata anche dalla mancata attivazione dei provvedimenti sulle gelate previsti dal Decreto Emergenze fa crescere la tensione in campagna e la proposta del Sottosegretario L'Abbate di drenare i 5 milioni di euro destinati agli interessi sui mutui dal Decreto Emergenze per le gelate ancora utilizzati, su interventi in de minimis a beneficio degli agricoltori che per il presidente Muraglia non risolverebbero in ogni caso i problemi strutturali del settore in Puglia", conclude il presidente Muraglia.

Resta l'urgenza di costruire finalmente il Piano Olivicolo Nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia - quando in Spagna ne hanno già fatti 5 e di rivedere i rapporti all'interno della filiera, coinvolgendo in prima istanza proprio la grande distribuzione, perché i prezzi allo scaffale di olio extravergine di oliva a 3 euro a bottiglia è inaccettabile. E' auspicabile – conclude Coldiretti Puglia - che anche lo strumento della IGP Puglia possa sin dal prossimo anno aiutare il settore a crescere in termini di qualità e riconoscibilità del prodotto pugliese sui mercati.
  • Coldiretti Puglia
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