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Ospedale del Nord Barese, per Rifondazione Ruvo solo «vecchie chiacchiere»

La nota del circolo ruvese sulla nuova struttura sanitaria

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del Partito della Rifondazione Comunista di Ruvo di Puglia in merito all'ospedale del Nord Barese

Il presidente Emiliano in conferenza stampa ha annunciato in pompa magna che il nuovo ospedale del nord-barese si farà, ammettendo finalmente che esiste un buco nell'assistenza sanitaria del nostro territorio (cosa mai fatta prima). Ma questo corrisponde a fatti, atti amministrativi, stanziamenti economici, avvio ufficiale di un iter amministrativo?

Abbiamo voluto verificare le affermazioni sugli atti amministrativi per evitare nuove prese in giro alla comunità molfettese e nord-barese con la doverosa premessa che saremo i primi ad essere soddisfatti se la sanità pubblica del nostro territorio cresce. Diciamo subito che questi atti, ad oggi non ci sono. Ci saranno nell'immediato futuro? Ce lo auguriamo ma un minimo di educazione amministrativa prevedrebbe che le conferenze stampa seguissero ai fatti e non eventualmente il contrario. È sufficiente consultare tre delibere della Giunta regionale, tutte del 2019:
  • la Delibera n. 1726 del 23 settembre 2019 sul riordino ospedaliero;
  • la Delibera n. 89 del 22 gennaio 2019 sull'accordo di programma ex art. 20 Legge 67/1988;
  • la Delibera n. 1512 del 2 agosto 2019 di recepimento del parere del Nucleo di valutazione ministeriale sui nuovi investimenti.
Che cosa c'è scritto in questi atti? Alcune semplici verità, restie a farsi smentire, da cui si evince che ad oggi nemmeno un solo atto ufficiale ci dà la sicurezza che l'Ospedale del Nord Barese si farà o che quantomeno sia stato avviato un percorso verso la costruzione.
Intanto il nuovo ospedale del Nord Barese come idea è nel piano degli investimenti di edilizia sanitaria della Regione dal 2012 con la delibera n. 1725 che prevedeva questo ospedale, accanto a quello del Sud Salento, di Andria, di Taranto e di Monopoli/Fasano. Per finanziare questi interventi era già previsto l'utilizzo delle risorse ex art. 20 della Legge 67/1988 che inizialmente ammontavano complessivamente ad oltre 1 miliardo di euro e, a seguito di due accordi di programma realizzati (nel 2004 e nel 2007) si erano ridotti a circa 500 milioni. Per utilizzare questi 500 milioni era necessario presentare i progetti dei nuovi ospedali al Ministero della Salute affinché fossero validati dal Nucleo di Valutazione degli Investimenti e, quindi, finanziati. Solo a seguito di questo parere, infatti, si sottoscrive l'accordo di programma Stato/Regione e le risorse vengono assegnate.

Ora, la Regione Puglia con il Piano di Riordino Ospedaliero voluto da Emiliano e dalle forze politiche che lo sostengono (Regolamento Regionale n. 7 del 2017, poi modificato con Delibera di Giunta regionale 1726/2019) ha previsto, all'art. 6, la realizzazione di cinque nuovi ospedali: Monopoli/Fasano, Taranto, Andria, Sud Salento e Nord Barese. Solo che gli ospedali di Monopoli/Fasano e Taranto saranno immediatamente realizzati con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013 mentre con le "famose" risorse ex art. 20 saranno realizzati prioritariamente gli ospedali di Andria e del Sud Salento. Questo dice il Piano di riordino vigente, se Emiliano ha apportato qualche modifica tiri fuori le carte altrimenti si risparmi inutili conferenze stampa show.
La conferma che l'ospedale del Nord-barese non è una priorità arriva anche dalla Delibera 89/2019 in cui si stralciano, per accelerarne la realizzazione, interventi di edilizia ospedaliera solo per il Sud Salento, Andria e Ospedali Riuniti di Foggia per un totale di 330 milioni circa. Solo per questi interventi sono riconosciuti i finanziamenti immediatamente disponibili, tant'è che il "famoso" parere del Nucleo di valutazione ministeriale recepito con Delibera 1512/2019 riguarda solo questi interventi.
Per l'Ospedale del nord-barese ad oggi non c'è niente. La stima dei costi annunciata è assolutamente infondata dal momento che senza un progetto preliminare è impossibile valutare i costi di un'opera. Se Emiliano, invece di indire teatrali conferenza stampa, può smentirci con atti pubblici saremmo ben contenti. Emiliano contrabbanda come accelerata per l'ospedale del Nord-barese quella che invece è una accelerazione effettiva solo per altri interventi, quelli appunto del Sud Salento, Andria e Foggia che la Regione ha proposto al Ministero di stralciare come interventi prioritari. Solo per questi interventi c'è stato il parere favorevole del Governo e quindi si potrà procedere con la stipula dell'Accordo e il riconoscimento dei finanziamenti.
Per l'ospedale del Nord-Barese non vi è né si può chiedere a oggi nessun parere del Nucleo di Valutazione del Ministero per la semplice ragione che non c'è un progetto di fattibilità né l'area individuata. Invece, Emiliano si diletta in roboanti conferenze stampa per allocchi in cui si sparano numeri e costi – i "famosi" 107 milioni – senza esibire atti e carte ufficiali.

L'unica verità è che i soldi del Ministero, ex art. 20, ci sono da anni, mentre proprio la Regione ed Emiliano fino a oggi non hanno fatto nulla per presentare un progetto del nuovo ospedale del Nord-Barese, per classificarlo come prioritario e per "stralciarlo" come fatto per il Sud Salento, Andria e Foggia e ottenere il riconoscimento di questi fondi. Anzi ha considerato l'intervento dell'ospedale del Nord-Barese come non prioritario, come scritto letteralmente nella Delibera 89/2019: "per quanto concerne il nuovo ospedale del Nord Barese (intervento 22) non è stato redatto lo studio di fattibilità in quanto a priorità più bassa […] e non essendo ancora definita l'area specifica su cui realizzarlo, fatta salva la localizzazione di massima effettuata nel 2012".
Questo c'è scritto negli atti ad oggi disponibili e approvati dalla stessa giunta di Emiliano, non da Rifondazione Comunista. Quindi sarebbe utile e corretto che Emiliano si ripresenti in conferenza stampa o meglio in Consiglio comunale a Molfetta – come già chiesto da noi senza ricevere risposta – con gli atti che dimostrino gli effettivi passi in avanti per l'ospedale del Nord-barese.

Del resto che la conferenza stampa dell'altro giorno sia semplicemente fuffa lo dimostra il silenzio con cui il sindaco di Molfetta, la sua maggioranza e il candidato in pectore alle elezioni regionali, Saverio Tammacco, hanno accolto la notizia senza rilanciarla a Molfetta. Come le abbiamo lette noi le carte, le sanno leggere anche loro.

Ovviamente mentre Emiliano organizza le sue conferenze stampa elettorali continua ad applicarsi il Piano di Riordino Ospedaliero che chiude (nel nord-barese) Ruvo, Terlizzi e Trani e ridimensiona pesantemente Molfetta. Quindi la situazione ad oggi è fatta di tagli e chiusure, con la chimera di un nuovo ospedale per cui c'è nulla. Con buona pace delle Carte di Ruvo e di quanti si prestano a legittimare lo sconquasso della sanità prodotto da Emiliano e la sua maggioranza di centrodestrasinistra.
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