«Perchè non sia la giornata della memoria corta»

La riflessione del sindaco Pasquale Chieco in occasione del Giorno della Memoria

mercoledì 27 gennaio 2021 9.59
A cura di Pasquale Chieco - Sindaco di Ruvo di Puglia
Davanti alle immagini e ai racconti della Shoah i nostri occhi si riempiono di orrore, la nostra mente resta sgomenta. E tuttavia poi tendiamo a sigillare tutto quello scempio, tutti quei fatti terribili nella scatola rassicurante di un passato lontano, irripetibile, altro da noi.
Condannare la barbarie del nazifascismo oggi è certamente giusto, ma lo è ancora di più ricordare che soprusi, amputazioni di libertà personali, discriminazioni per religione, etnia, orientamento sessuale, idee politiche sono ancora oggi una realtà in tante parti del mondo, in luoghi insospettabilmente vicini a noi.

Siamo in grado di tenere gli occhi aperti anche davanti a questi avvenienti?

Siamo in grado di tenere lontana quella strana forma di presbiopia della storia che ci fa vedere bene fatti lontani e lascia sfocato quello che accade intorno a noi?
Nazismo e Fascismo, con la loro dote lugubre di orrori e morti innocenti, furono possibili anche perché in tanti videro, seppero, ma rimasero muti e inerti, girarono la testa dall'altra parte. Anche noi italiani abbiamo avuto leggi razziali, ci sono stati campi di concentramento anche in Italia (anche in Puglia), intellettuali e accademici ebrei sono stati cacciati dalle scuole e dalle università italiane (anche da quella di Bari).

Dice Gramsci che "L'indifferenza è il peso morto della storia", che "il male che si abbatte su tutti non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti."

Auguro a tutte e a tutti noi, me compreso, che questa non sia la giornata della Memoria corta, che questa giornata non sia solo una parata di buoni sentimenti, ma che ci dia a tutt* noi la forza per indignarci per le ingiustizie di oggi e l'ispirazione per agire e fare oggi del mondo un posto migliore.

Auguro a tutte e a tutti noi, me compreso, di essere come in questo video i bambini della scuola Peter Pan, che descrivono la Memoria come parole scritte sulle pietre e con queste pietre in tasca vanno, più leggeri, danzando, tutti insieme, vicini, verso il futuro.