
Vita di città
Capodanno a Ruvo di Puglia: tradizioni, sapori e un augurio (si spera) senza botti
Il cenone di fine anno tra rosso portafortuna, dolci della e una festa che sceglie il rispetto
Ruvo - mercoledì 31 dicembre 2025
A Ruvo di Puglia il Capodanno è un racconto che si rinnova ogni anno attorno alla tavola, tra gesti antichi, profumi familiari e un'attesa carica di significato. La notte di San Silvestro diventa così un rito, capace di unire generazioni diverse nel segno della convivialità e del buon auspicio.
Il rosso è il colore che annuncia la festa. Si indossa come talismano, discreto o audace, nascosto o esibito, perché — dice la tradizione — porta fortuna e prosperità. Rosse sono anche le tavole imbandite: tovaglie, candele, dettagli decorativi che scaldano l'atmosfera e accompagnano l'attesa della mezzanotte, trasformando ogni casa in un piccolo palcoscenico di speranza.
Il cenone segue un percorso ben preciso, che a Ruvo di Puglia parla soprattutto di mare. La cena di pesce è la protagonista indiscussa della serata, declinata in piatti che raccontano la cucina pugliese con semplicità e gusto, tra antipasti, primi e secondi che sanno di tradizione e famiglia. Ma il momento più atteso arriva allo scoccare della mezzanotte, quando il vecchio anno lascia spazio al nuovo; in quel preciso istante, sulle tavole non può mancare l'immancabile cotechino con lenticchie, simbolo di abbondanza e prosperità, consumato quasi come un rito propiziatorio.
Subito dopo, è il turno dei dolci, veri custodi della memoria gastronomica locale. Le cartellate, dorate e fragranti, avvolte nel vincotto; i sisimelli, profumati di miele e spezie; le paste di mandorla, eleganti nella loro semplicità. Accanto a questi capisaldi della tradizione, trovano spazio panettone e pandoro, ormai parte integrante della festa, accompagnati dal brindisi con lo spumante che sigilla l'ingresso nel nuovo anno.
Negli ultimi anni, però, il Capodanno ruvese si arricchisce di un nuovo significato, quello di una festa più consapevole. Sempre più famiglie scelgono di dire "no ai botti", affidando la gioia del momento agli abbracci, ai brindisi e alla condivisione. Una decisione che tutela l'ambiente, rispetta le persone più fragili e protegge gli animali domestici, spesso spaventati dai rumori improvvisi. Un modo diverso di festeggiare, che non rinuncia alla magia, ma la declina in chiave di rispetto e responsabilità.
Così, tra il rosso portafortuna, i sapori della tradizione e un silenzio finalmente più gentile, Ruvo di Puglia accoglie il nuovo anno. Un Capodanno che guarda avanti senza dimenticare le proprie radici, dimostrando che la vera festa può essere intensa, calorosa e autentica anche senza botti, ma con tanta umanità.
Il rosso è il colore che annuncia la festa. Si indossa come talismano, discreto o audace, nascosto o esibito, perché — dice la tradizione — porta fortuna e prosperità. Rosse sono anche le tavole imbandite: tovaglie, candele, dettagli decorativi che scaldano l'atmosfera e accompagnano l'attesa della mezzanotte, trasformando ogni casa in un piccolo palcoscenico di speranza.
Il cenone segue un percorso ben preciso, che a Ruvo di Puglia parla soprattutto di mare. La cena di pesce è la protagonista indiscussa della serata, declinata in piatti che raccontano la cucina pugliese con semplicità e gusto, tra antipasti, primi e secondi che sanno di tradizione e famiglia. Ma il momento più atteso arriva allo scoccare della mezzanotte, quando il vecchio anno lascia spazio al nuovo; in quel preciso istante, sulle tavole non può mancare l'immancabile cotechino con lenticchie, simbolo di abbondanza e prosperità, consumato quasi come un rito propiziatorio.
Subito dopo, è il turno dei dolci, veri custodi della memoria gastronomica locale. Le cartellate, dorate e fragranti, avvolte nel vincotto; i sisimelli, profumati di miele e spezie; le paste di mandorla, eleganti nella loro semplicità. Accanto a questi capisaldi della tradizione, trovano spazio panettone e pandoro, ormai parte integrante della festa, accompagnati dal brindisi con lo spumante che sigilla l'ingresso nel nuovo anno.
Negli ultimi anni, però, il Capodanno ruvese si arricchisce di un nuovo significato, quello di una festa più consapevole. Sempre più famiglie scelgono di dire "no ai botti", affidando la gioia del momento agli abbracci, ai brindisi e alla condivisione. Una decisione che tutela l'ambiente, rispetta le persone più fragili e protegge gli animali domestici, spesso spaventati dai rumori improvvisi. Un modo diverso di festeggiare, che non rinuncia alla magia, ma la declina in chiave di rispetto e responsabilità.
Così, tra il rosso portafortuna, i sapori della tradizione e un silenzio finalmente più gentile, Ruvo di Puglia accoglie il nuovo anno. Un Capodanno che guarda avanti senza dimenticare le proprie radici, dimostrando che la vera festa può essere intensa, calorosa e autentica anche senza botti, ma con tanta umanità.

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