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Crisi agricola, Anci Puglia: «risorse e misure straordinarie per gli olivicoltori»

Il direttivo ha approvato un ordine del giorno a sostegno del comparto olivicolo

Nella seduta del Direttivo Regionale del 18/12/2018, su proposta del Consigliere Massimo Mazzilli (già Sindaco di Corato), sostenuto dal Sindaco di Noci Domenico Nisi, delegato ANCI Puglia all'agricoltura e approvato all'unanimità dal Consiglio Direttivo Regionale di ANCI Puglia è stato approvato il seguente ordine del giorno: "Gravissima crisi del comparto olivicolo pugliese a causa dei danni da gelo di febbraio 2018 e dell'incontrastato avanzamento del batterio della xylella fastidiosa – sostegno istituzionale dell'Anci Puglia al comparto olivicolo pugliese e attivazione misure di sostegno colturale e reddituale alle imprese".

"Il comparto olivicolo regionale vive la sua crisi peggiore a memoria d'uomo: una fatale e nefasta congiuntura tra xylella fastidiosa e gelata di fine Febbraio 2018, hanno nei fatti piegato l'olivicoltura pugliese, comparto tra i più importanti dell'agricoltura della Puglia.

L'avanzamento inesorabile e colpevolmente incontrastato del batterio della XYLELLA FASTIDIOSA, che dal Salento si sta propagando velocemente verso il Nord della Puglia e le gelate dello scorso febbraio hanno, in questa annata agraria, quasi azzerato la produzione delle olive: nel Nord Barese, nella BAT e nel Sud Foggiano si registra perdita di prodotto anche del 90% rispetto alle annate precedenti, mentre nei territori colpiti dalla Xylella la produzione è oramai inesistente sia per il presente, che per il futuro.

Nel Nord Barese, nella BAT e nel Sud Foggiano, come è noto, la gelata dello scorso Febbraio ha provocato danni ingentissimi tanto che la raccolta delle olive si è conclusa in pochi giorni, e alcune aziende non hanno neppure iniziato a lavorare per la carenza del prodotto: in questo territorio, che a regime produce ben oltre il 35% dell'extravergine italiano, il danno è stato accertato su 90.000 ettari di superficie olivetata con danni al comparto stimati per oltre 600 mln di Euro, con perdita di oltre 1 mln di giornate lavorative. A subirne le conseguenze, quindi, non sono solo gli olivicoltori, ma anche frantoi e oleifici cooperativi, nonché gli operai a tempo determinato e i dipendenti, ma anche i fornitori di beni e servizi per la lavorazione delle olive, trasportatori, officine di riparazione mezzi agricoli.

Nella scorsa estate i Sindaci di Andria e Corato parteciparono ad un incontro, presso il Senato a Roma, con parlamentari del territorio e con il Ministro dell'Agricoltura – Sen. Centinaio, teso a ottenere da parte del Governo interventi a sostegno del comparto olivicolo pugliese, già fortemente compromesso dalla Xylella, per i danni straordinari e la vera e propria calamità naturale subita a seguito della gelata di Febbraio 2018. Si spiegò che per la particolarità della fase vegetativa degli ulivi all'epoca della gelata, le aziende erano impossibilitate a stipulare polizze perché la campagna assicurativa giustamente non era ancora aperta, quindi, non potevano essere coperte per quel tipo di danni.

Urgono per entrambe le "calamità", pertanto, risorse e misure straordinarie per gli olivicoltori, per i frantoiani privati e in forma cooperativa e bisogna prevedere ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore, al fine di arginare la crisi occupazionale dilagante, con un milione di giornate lavorative perse, è necessario trovare soluzioni compensative per l'intero indotto che gravita attorno alla produzione e lavorazione delle olive pugliesi di straordinaria qualità, il cui olio extravergine è noto in tutto il Mondo, tanto da essere stato promosso ultimamente dalla FDA statunitense, da alimento a medicinale.

Si chiede lo stop immediato alle scadenze di mutui, prestiti, finanziamenti e cambiali agrarie per le imprese agricole, ma anche un impegno preciso del comparto commerciale che deve da parte sua sostenere "solidalmente" questa crisi, sia nel presente che nel futuro, con particolare riferimento alla Grande Distribuzione Organizzata, che dovrà prevedere una apertura privilegiata all'extravergine prodotto in Puglia dalle realtà locali (filiera corta), preferendolo all'olio "comunitario" lavorato da grandi produttori nazionali.

Al pari delle altre Regioni italiane che hanno subito calamità atmosferiche che hanno distrutto produzioni agricole e boschive, anche la Puglia deve ottenere dal Ministero delle Politiche Agricole la dichiarazione dello stato di calamità naturale, pertanto è necessario che questo ordine del giorno sia condiviso da tutti i Comuni pugliesi, dalle altre istituzioni politiche regionali e locali, dai parlamentari pugliesi e sostenuta dalle organizzazioni agricole, dalle associazioni dei settori della trasformazione, della cooperazione, del comparto commerciale e turistico, ma più in generale da tutti i pugliesi che vedono in questa straordinaria pianta il simbolo della propria terra, dal Nord al Sud della Puglia senza soluzione di continuità.

E' l'ora quindi in cui, in questo momento di gravissima crisi, tutti gli attori istituzionali diano il loro sostegno, pretendendo l'attenzione del Governo, delle Camere, della Regione Puglia affinchè si mettano in campo tutte le azioni e le iniziative legislative per ottenere la declaratoria al reperimento di risorse finanziarie e altre misure straordinarie affinchè il comparto olivicolo, possa tornare immediatamente alla normalità ed alla sua capacità produttiva.

Il sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco è intervenuto questa mattina con una dichiarazione apparsa sui social network.

«Con gli altri Sindaci di Puglia siamo in campo per difendere il nostro comparto oleario alle prese con una delle congiunture più drammatiche di sempre, provato dalla gelata dell'anno scorso è pericolosamente insediato dalla avanzata della xylella. Ci muoveremo anche come Amministrazione Comunale studiando con gli operatori ruvesi del settore azioni concrete a sostegno del comparto. L'olivicoltura non è soltanto un settore economico, è un pezzo importante dell'identità stessa del nostro territorio e della nostra cultura» ha scritto Chieco.
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