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Occhio alle lancette, torna l'ora solare

Salto indietro di 60 minuti dalle 3.00 alle 2.00 di questa notte

Nella notte di domenica 31 ottobre torna l'ora solare: è tempo quindi di portare indietro le lancette di un'ora dalle 3.00 alle 2.00 di questa notte.

Lo spostamento delle lancette dell'orologio in avanti o indietro, ogni anno a marzo e ottobre, è pensato per sfruttare al massimo le ore di luce a disposizione e ridurre i consumi energetici. Nei 7 mesi di ora legale, stando ai dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, i consumi si sono ridotti di 450 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 170 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 105 milioni di euro. Ricadute positive anche in termini di sostenibilità ambientale con minori emissioni di CO2 per un ammontare di circa 215 mila tonnellate.

Dal 2004 al 2020, secondo l'analisi di Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro.

Si dormirà un'ora in più, si avrà più luce la mattina ma le giornate diventeranno più corte con l'imbrunire anticipato fino al prossimo cambio all'ora legale che tornerà in vigore dal 27 marzo 2022 quando le lancette torneranno a spostarsi un'ora in avanti.

Sarà l'ultima volta? In realtà, mentre l'Unione Europea spinge per sopprimere tale consuetudine, l'Italia del Governo Conte si è già espressa a favore del mantenimento dell'alternanza fra ora solare e ora legale, avanzando una motivazione di carattere economico dato il comprovato risparmio di energia elettrica.

L'Italia ha anche presentato richiesta formale di mantenimento della situazione attuale depositata a Bruxelles, ma resta ancora aperta a livello europeo la discussione circa l'abolizione del cambio dell'ora data dall'indecisione di alcuni stati membri, la visione poco chiara circa vantaggi economici derivanti dalla decisione e l'emergenza da coronavirus che ha poi messo la questione in secondo piano.

Nel 2018, infatti, con 410 voti favorevoli, 192 contrari e 51 astenuti, l'UE si era espressa a favore dell'abolizione del cambiamento orario da solare a legale e viceversa. Della stessa posizione anche 4,6 milioni di cittadini che hanno risposto al sondaggio della Commissione Europea. La decisione è poi passata ai Paesi membri a cui era stato dato il termine di aprile 2021 per decidere se abolire o meno il cambio.

La "partita" resta aperta ma, fino a nuovo ordine, in Italia, si continuerà a spostare le lancette degli orologi due volte all'anno, a fine marzo per l'ora legale e a fine ottobre per passare all'ora solare.
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