Reinserimento sociolavorativo per cittadini con fragilità sociali
Reinserimento sociolavorativo per cittadini con fragilità sociali
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Reinserimento sociolavorativo per cittadini con fragilità sociali

Al via un progetto con il canile comunale

Nelle prossime settimane, alcuni cittadini ruvesi con serie problematiche psico-sociali parteciperanno ad attività di utilità sociale presso il Canile comunale.
A seguito di una apposita delibera di giunta, infatti, il sindaco Pasquale Chieco ha sottoscritto una convenzione con la sezione ruvese della Lega Nazionale Difesa Del Cane per creare questa opportunità di reinserimento sociale rivolta a persone con gravi fragilità.

Ai beneficiari dell'intervento saranno affidate semplici mansioni a supporto dei volontari che già operano presso il canile: ciò consentirà loro di vivere relazioni di scambio e di sperimentarsi in azioni che possano potenziare le loro capacità. Con ogni beneficiario verrà formalizzato un progetto individualizzato che potrà avere una durata massima di sei mesi.
"Il sistema dei servizi per i cittadini svantaggiati che stiamo costruendo - spiega la vicesindaca con delega alle politiche sociali, Monica Montaruli- si arricchisce di un nuovo importante strumento. Già con la collaborazione civica, introdotta nel nuovo disciplinare per gli interventi di inclusione sociale adottato lo scorso anno dalla Giunta comunale, è stato previsto un meccanismo di scambio tra i cittadini (che richiedono interventi economici) e la comunità (che può beneficiare del loro contributo con attività di utilità pubblica). Sulla scorta di questa impostazione, la convenzione con il canile punta a creare opportunità per quei cittadini particolarmente fragili, le cui condizioni psico-fisiche e relazionali non consentono di aderire ai patti di collaborazione civica.

Lo scopo di questa tipologia di interventi è quello di alimentare relazioni di aiuto basate sulla corresponsabilità e sullo scambio di risorse tra cittadino e comunità. Vogliamo costruire progetti individualizzati che, lungi dall'essere "trappole di dipendenza" dall'intervento pubblico, siano invece in grado di ridare ai beneficiari il ruolo di protagonisti nel processo di emancipazione dalla situazione di bisogno, valorizzandone la dignità e la libertà che si esprime nelle scelte e nella capacità di autodeterminarsi. Ringrazio, dunque, il Presidente della Lega Nazionale Difesa Del Cane, Antonio Rossini, per aver mostrato disponibilità e aver voluto condividere con noi questo percorso."
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