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Titoli di viaggio inutilizzati, prolungata la validità degli abbonamenti

Il trasporto pubblico perde circa 200 milioni al mese. Chiesta al Governo la garanzia dell’equilibrio dei costi

Nel corso di una call conference con i concessionari pugliesi del trasporto pubblico ferroviario ed automobilistico (Trenitalia, Fal, FdG, FNB, FSE), l'assessore ai trasporti della Regione Puglia Giovanni Giannini ha affrontato il tema dei titoli di viaggio già acquistati dagli utenti, che si trovano nella condizione di non poter usufruire del servizio a seguito dei provvedimenti governativi di restrizione alla circolazione delle persone e della conseguente contrazione del servizio medesimo determinati dall'emergenza sanitaria scatenata dal coronavirus.

Tutti i partecipanti hanno condiviso la necessità di intraprendere azioni a beneficio degli utenti, dando la propria disponibilità a garantire il prolungamento della validità degli abbonamenti per il periodo emergenziale non goduto, anche per inviare un segnale di fiducia nei confronti dell'utilizzo del Trasporto pubblico.

«Ho informato le imprese nel corso della conference call – ha dichiarato l'assessore ai trasporti Giannini - che le Regioni hanno già approvato e inviato al Governo e alle competenti Commissioni parlamentari precise proposte normative, tra le quali: l'istituzione di un Fondo straordinario per compensare la riduzione dei proventi da traffico; la proposta, appunto, di prevedere il prolungamento degli abbonamenti per la parte residua di validità, di cui si potrà usufruire a decorrere dal termine delle misure di limitazione della circolazione delle persone e, i cui oneri, devono essere coperti con risorse straordinarie appostate dal Governo nel Fondo di cui sopra. Ciò per garantire agli utenti la massima uniformità possibile di tali azioni ed evitare risposte diverse a seconda della Regione di residenza o dell'Azienda esercente i servizi, ovvero a seconda della modalità di trasporto interessata, sia essa su ferro, su gomma, metropolitana, tranviaria, filoviaria, ecc».

Le Aziende concessionarie hanno precisato: «siamo consapevoli della eccezionalità della situazione e pertanto consapevoli che non si può penalizzare l'utenza per gli abbonamenti non fruiti, dobbiamo però evidenziare che situazioni eccezionali, come quelle che il paese sta vivendo con l'emergenza COVID 19, non possono che trovare soluzioni di carattere nazionale.

In definitiva, in un momento che vede il mondo del TPL confrontarsi con una perdita economica valutata in circa 200 milioni al mese e con un massiccio ricorso al fondo di solidarietà per il proprio personale, le aziende del settore hanno chiesto al Governo la garanzia dell'equilibrio economico finanziario dei contratti in essere ovvero la garanzia che non si creino sotto compensazioni così come non è intendimento delle Aziende che si verifichino casi di sovra compensazione. È di tutta evidenza, quindi, che il rimborso all'utenza degli abbonamenti non fruiti, ovvero la loro rimessa in termini per un successivo utilizzo, andrà a concretizzarsi al varo delle misure di sostegno al settore da parte del Governo».

Alla luce di ciò, in attesa di verificare l'esito delle richieste regionali e l'eventuale recepimento delle stesse nel ddl di conversione del DL n. 18/20 o in altro provvedimento di legge, le imprese hanno convenuto con la Regione che, ai fini delle compensazioni, il meccanismo che si andrà ad adottare deve garantire esclusivamente il riequilibrio economico dei costi effettivamente sostenuti nel periodo dell'emergenza, al netto dei costi cessanti e dei minori ricavi.

Nessuna speculazione: né sui cittadini né sulle amministrazioni pubbliche, ma solo garanzie rispettose dei regolamenti europei e della legge, per la sopravvivenza delle imprese, per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rispetto dei diritti degli utenti.
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