
Buche, asfalto sconnesso e la condizione debole dei pedoni
La riflessione di un cittadino di Ruvo
sabato 25 marzo 2017
7.49
iReport
«Corso A. Jatta ang. Via Pascoli, all'altezza del circolo didattico S. Giovanni Bosco, sono inciampato su una basola sconnessa e ho perso l'equilibrio. Ho messo purtroppo il piede destro in fallo, finendo in malo modo in una buca che si trova appena fuori del marciapiede. Non sono caduto, perché un'auto in sosta mi ha fatto da appoggio, ma ho riportato una storta che mi ha lasciato senza fiato per un pò». Questa è la vicenda capitata a Diego Amenduni, un cittadino di Ruvo, vittima di un piccolo incidente in strada. Un incidente come quelli che possono capitare anche ad altri viste le condizioni del manto stradale in alcune zone. Per questo Diego ha scritto al nostro giornale per sensibilizzare gli uffici comunali su questa situazione.
Diego ha purtroppo rimediato una caviglia gonfia e dolorante. «Sì, certo, la buca è visibile - racconta ancora - devi prestare molta attenzione e guardare dove metti i piedi! Ma se nella buca ci finisco - facendomi male - perché ho perso l'equilibrio in seguito ad un problema indipendente dalla mia volontà, che so: sono incespicato in un avvallamento del manto stradale, ho avuto uno sbandamento causato da una improvvisa vertigine? Anche se la buca era visibile, e quindi evitabile, non ho potuto nulla per non finirci dentro. Quindi la colpa è mia, e non di chi deve manutentare regolarmente ed efficientemente la strada che percorro; non c'è neanche concorso di colpa. E chi deve pronunciarsi sui ricorsi, sempre più numerosi, non si premura di notificare all'ente gestore, che esiste un oggettivo pericolo per il viandante, e, se ricorrono le condizioni, di imporre ad esso un solerte ripristino. Povero pedone! Sei debole ed indifeso. Tutti ti incitano ad affermare la tua dignità, e ti lodano perché, con il tuo comportamento, non sprechi, non inquini, rendi più vivibile la città. Insomma sei dotato di forte senso civico, sei responsabile e contribuisci seriamente al benessere collettivo. Ma continui ad essere debole ed indifeso. E sei l'unico responsabile».
Continuate a inviarci le vostre segnalazioni: scrivete a info@ruvoviva.it o al direttore degioia.cosimo@gmail.com, oppure inviateci un sms o messaggio whatsapp al 39.39.43.43.49. Pubblichereremo le vostre denunce e le vostre foto nella rubrica iREPORT
Diego ha purtroppo rimediato una caviglia gonfia e dolorante. «Sì, certo, la buca è visibile - racconta ancora - devi prestare molta attenzione e guardare dove metti i piedi! Ma se nella buca ci finisco - facendomi male - perché ho perso l'equilibrio in seguito ad un problema indipendente dalla mia volontà, che so: sono incespicato in un avvallamento del manto stradale, ho avuto uno sbandamento causato da una improvvisa vertigine? Anche se la buca era visibile, e quindi evitabile, non ho potuto nulla per non finirci dentro. Quindi la colpa è mia, e non di chi deve manutentare regolarmente ed efficientemente la strada che percorro; non c'è neanche concorso di colpa. E chi deve pronunciarsi sui ricorsi, sempre più numerosi, non si premura di notificare all'ente gestore, che esiste un oggettivo pericolo per il viandante, e, se ricorrono le condizioni, di imporre ad esso un solerte ripristino. Povero pedone! Sei debole ed indifeso. Tutti ti incitano ad affermare la tua dignità, e ti lodano perché, con il tuo comportamento, non sprechi, non inquini, rendi più vivibile la città. Insomma sei dotato di forte senso civico, sei responsabile e contribuisci seriamente al benessere collettivo. Ma continui ad essere debole ed indifeso. E sei l'unico responsabile».
Continuate a inviarci le vostre segnalazioni: scrivete a info@ruvoviva.it o al direttore degioia.cosimo@gmail.com, oppure inviateci un sms o messaggio whatsapp al 39.39.43.43.49. Pubblichereremo le vostre denunce e le vostre foto nella rubrica iREPORT