
Vita di città
12 luglio 2016 – 12 luglio 2025: Ruvo di Puglia non dimentica
Nove anni dopo la strage ferroviaria tra Andria e Corato, la città ricorda le 23 vittime con un commosso omaggio. Il sindaco Chieco: “Una ferita sempre aperta, un dolore inaccettabile”
Ruvo - lunedì 14 luglio 2025
"Dopo nove anni una ferita sempre aperta, un dolore che resta inaccettabile, la storia di una comunità cambiata definitivamente. E poi un assolo di tromba, dolcissimo e infinito." Con queste parole il sindaco Ninni Chieco ha aperto la celebrazione di ricordo per le 23 vittime della collisione ferroviaria avvenuta il 12 luglio 2016 sulle linee regionali Ferrotramviaria tra Andria e Corato, nelle campagne tra Ruvo, e la cui scia di dolore ha travolto la comunità ruvestina.
Quel mattino, due treni regionali si scontrarono frontalmente su un tratto a binario unico, provocando 23 vittime e oltre 50 feriti. Tra i nomi segnati dal lutto, Antonio Summo, giovane trombettista ruvese, fu ricordato quattro anni fa con un concerto nel parco a lui dedicato. Fu lui, come tanti altri, a incarnare le "storie spezzate" narrate da un testimone, rimaste scolpite nella memoria collettiva.
Nel pomeriggio, alla cerimonia commemorativa, la tromba di un musicista locale ha risuonato, in un intenso momento di silenzio e riflessione, simbolo della continuità della memoria. Non semplici note, ma un richiamo affinché la città non dimentichi e possa proseguire "cambiata definitivamente", nelle parole del sindaco.
Dopo anni di indagini e processi, nel giugno 2023 il tribunale di Trani ha condannato il capostazione di Andria e il macchinista di uno dei convogli, riconoscendo l'errore umano e la responsabilità diretta nella tragedia. Nonostante le assoluzioni degli altri imputati e il rammarico dei familiari, la sentenza ha rappresentato un importante passo verso la verità.
Da quel giorno, importanti interventi sono stati posti in essere: nel marzo 2019 si è completato il raddoppio della tratta Ruvo–Corato, eliminando alcuni passaggi a livello critici e ripristinando il servizio ferroviario, dopo anni di corse sostitutive con bus. Il 2023 ha visto il ritorno del primo treno diretto Andria–Corato, simbolo di ripartenza, seppur costellata ancora di ritardi e criticità nel trasporto pubblico.
La comunità di Ruvo si è trasformata: accanto al dolore, la determinazione a promuovere cultura della sicurezza e memoria civile. Il 12 luglio 2025, le parole del sindaco Chieco e il solenne assolo di tromba hanno segnato un monito: "non accettare che una ferita così profonda si rimargini nel silenzio".
Quel mattino, due treni regionali si scontrarono frontalmente su un tratto a binario unico, provocando 23 vittime e oltre 50 feriti. Tra i nomi segnati dal lutto, Antonio Summo, giovane trombettista ruvese, fu ricordato quattro anni fa con un concerto nel parco a lui dedicato. Fu lui, come tanti altri, a incarnare le "storie spezzate" narrate da un testimone, rimaste scolpite nella memoria collettiva.
Nel pomeriggio, alla cerimonia commemorativa, la tromba di un musicista locale ha risuonato, in un intenso momento di silenzio e riflessione, simbolo della continuità della memoria. Non semplici note, ma un richiamo affinché la città non dimentichi e possa proseguire "cambiata definitivamente", nelle parole del sindaco.
Dopo anni di indagini e processi, nel giugno 2023 il tribunale di Trani ha condannato il capostazione di Andria e il macchinista di uno dei convogli, riconoscendo l'errore umano e la responsabilità diretta nella tragedia. Nonostante le assoluzioni degli altri imputati e il rammarico dei familiari, la sentenza ha rappresentato un importante passo verso la verità.
Da quel giorno, importanti interventi sono stati posti in essere: nel marzo 2019 si è completato il raddoppio della tratta Ruvo–Corato, eliminando alcuni passaggi a livello critici e ripristinando il servizio ferroviario, dopo anni di corse sostitutive con bus. Il 2023 ha visto il ritorno del primo treno diretto Andria–Corato, simbolo di ripartenza, seppur costellata ancora di ritardi e criticità nel trasporto pubblico.
La comunità di Ruvo si è trasformata: accanto al dolore, la determinazione a promuovere cultura della sicurezza e memoria civile. Il 12 luglio 2025, le parole del sindaco Chieco e il solenne assolo di tromba hanno segnato un monito: "non accettare che una ferita così profonda si rimargini nel silenzio".

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