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Presentazione "Legàmi materni". Foto Teresa Fiore
Eventi e cultura

Presentazione del volume di Francesco Lauciello: tradizione e fede nel culto della Madonna dei Martiri tra Molfetta e Ruvo di Puglia

Un'analisi storica e iconografica del culto mariano attraverso la singolare effige della Vergine e i legami secolari tra due comunità pugliesi

Nella serata di sabato 24 agosto, presso la sala Spazio Padre Martini all'interno della Basilica Madonna dei Martiri di Molfetta, è stato presentato il nuovo volume dello storico ruvese Francesco Lauciello, dedicato all'analisi approfondita di una singolare effige scultorea della Madonna dei Martiri custodita nella chiesa del Purgatorio di Ruvo di Puglia. Quest'opera, sebbene in pessimo stato di conservazione, rappresenta un prezioso testimone della diffusione del culto mariano fuori dalle mura di Molfetta, legato a complessi intrecci di fede e devozione popolare che attraversano i secoli.

La serata è stata introdotta da fra Nicola Violante, parroco della Basilica, che ha voluto sottolineare l'importanza del legame tra fede e cultura, soprattutto in questi tempi nei quali spesso si guarda negativamente alle devozioni popolari. Presenti anche i membri del Comitato Feste Patronali che hanno accolto di buon grado la proposta di questa nuova pubblicazione.

L'analisi di Lauciello prende avvio dalla scoperta della statua, ispirata all'immagine della Madonna dei Martiri venerata a Molfetta. La scultura molfettese, opera del 1840 di Giuseppe Verzella, ha esercitato un'influenza duratura, ispirando numerose repliche non solo a Molfetta, ma anche in altre località pugliesi e persino oltre oceano, a testimonianza della sua potente capacità evocativa.
L'opera scultorea custodita a Ruvo di Puglia si distingue per alcune peculiarità iconografiche che si discostano dalla tradizione molfettese. Raffigurata in una posa meno convenzionale, la Vergine col Bambino appare in piedi sulle nubi, con un abito azzurro bordato d'oro e un manto rosso decorato da una greca floreale. Anche il Gesù Bambino presenta un'immagine diversa dall'iconografia più diffusa, tenendo in una mano un globo terraqueo e volgendo l'altra verso i fedeli. Questa rappresentazione sembra richiamare un'interpretazione più simbolica e universale della figura del Redentore.

Francesco Lauciello, nel suo lavoro, non si limita a descrivere l'opera, ma si spinge oltre, cercando di svelare i possibili legami tra questa statua e l'intensa devozione mariana che ricollega le città di Molfetta e di Ruvo di Puglia. Egli esplora il contesto storico in cui la chiesa di Santa Maria dei Martiri fu fondata nel 1162, in un'epoca in cui le leggende medievali e il culto dei martiri pellegrini erano ancora vividi. Il vescovo Urso di Ruvo, chiamato a benedire il suolo della futura basilica in assenza del vescovo di Molfetta, emerge come figura chiave in questo racconto, sottolineando come le vicende politiche e religiose fossero inestricabilmente intrecciate.
Il volume di Francesco Lauciello affronta anche la diffusione del culto della Madonna dei Martiri in altre località pugliesi, come Bitonto e Terlizzi. Questi fenomeni sono analizzati non solo come espressioni di devozione popolare, ma anche come testimonianze della forte identità culturale e religiosa che caratterizza la diaspora molfettese.

Particolare attenzione viene poi rivolta alla Settimana Mariana del 2002, quando per la prima volta la statua della Madonna dei Martiri lasciò Molfetta per essere accolta con grande solennità a Ruvo di Puglia. Questo evento, descritto minuziosamente da Lauciello, rappresentò un momento di grande significato per la diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, rafforzando ulteriormente i legami tra le comunità e celebrando la profonda devozione mariana che accomuna queste città.
Infine, Lauciello non manca di esplorare un interessante episodio che permette di "invertire la rotta": la presenza, nel centro storico di Molfetta, di un'edicola votiva raffigurante la Madonna delle Grazie, venerata nel santuario di Ruvo di Puglia.

Il volume di Francesco Lauciello si configura così come un'opera di grande spessore storico e iconografico, capace di offrire una visione d'insieme delle dinamiche religiose e culturali che hanno plasmato le comunità di Ruvo di Puglia e Molfetta. Attraverso un'attenta analisi delle fonti e una narrazione coinvolgente, Lauciello riesce a restituire al lettore un affresco ricco di dettagli e sfumature, che non solo arricchisce la conoscenza storica, ma invita anche a una riflessione più profonda sul ruolo della devozione popolare nella costruzione dell'identità collettiva.

Il volume è disponibile su richiesta all'autore all'indirizzo e-mail: redazione@ilsedente.it
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