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Attualità

Scoperte due pietre di inciampo in memoria di Giovanni Marinelli e Michele Rossini

Ruvo di Puglia festeggia così' la sua Festa di Liberazione


In occasione della Festa della Liberazione il sindaco Pasquale Chieco e i vertici dell'Anpi Bari hanno scoperto, ai piedi di Palazzo Avitaja, due pietre d'inciampo dedicate a Giovanni Marinelli e Michele Rossini, due ruvesi uccisi nei campi di concentramento durante la II Guerra Mondiale.

Il sindaco Chieco, durante il suo intervento in piazza Matteotti, ha sottolineato come dopo due anni di relazioni sospese, l'iniziativa delle pietre d'inciampo dedicate alla memoria dei due partigiani ruvesi non rappresenti solo un mero evento commemorativo, ma sia l'approdo «di un percorso di memoria che ha fatto chiarezza di come si è arrivati a vivere dentro un sistema democratico come quello nel quale oggi viviamo noi tutti. Mi piace molto che la nostra città abbia fatto questo percorso di studio e di ricerca anche con il coinvolgimento delle scuole».

Il sindaco ha poi ricordato le figure dei due ruvesi.
Marinelli nacque a Ruvo il 2 gennaio 1922 da Salvatore e Caldarola Anna. Quando l'Italia entrò in guerra Giovanni aveva solo diciotto anni. Aggregato alla Regia Marina con base alla Spezia dopo l'armistizio rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale e a Genova entrò a far parte delle formazioni partigiane. Catturato il 9 ottobre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau dove morì il 28 marzo 1945 forse per le sevizie subite.Il suo nome appare tra i caduti per la libertà in una lapide nel quartiere genovese di Sampierdarena.
Michele Rossini, anch'egli Ruvese, era nato invece il 13 giugno 1901 da Vincenzo e Nicoletta Minafra. Era emigrato a Torino dove lavorava come operaio nelle Officine FIAT-Ferriere Piemontesi.
Partigiano nella VII Brigata Garibaldi fu arrestato il 1° marzo 1944 e deportato prima a Mauthausen e poi a Ebensee dove morì il 22 aprile 1944.
A guerra conclusa, gli operai della FIAT-Ferriere Piemontesi apposero nello stabilimento una lapide che ricordava Michele e gli altri operai caduti nella lotta partigiana. Lapide oggi custodita dal Museo Diffuso della Resistenza a Torino.
A questi due valorosi Ruvesi, martiri della Libertà dedicheremo questa sera due pietre d'inciampo al termine del corteo cittadino che quest'anno finalmente ritorna dopo la pausa degli anni scorsi.
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