
Religioni
Tra storia apostolica e dolore contemporaneo: Ruvo di Puglia nella doppia memoria del 26 Aprile
Nel giorno dedicato a San Cleto, terzo Vescovo di Roma e primo evangelizzatore di Ruvo, la città si raccoglie in preghiera mentre la Chiesa universale celebra le esequie solenni di Papa Francesco
Ruvo - sabato 26 aprile 2025
In una congiuntura temporale tanto singolare quanto carica di significato teologico e storico, la comunità ecclesiale di Ruvo di Puglia si stringe oggi attorno alla memoria liturgica di San Cleto, compatrono della città, mentre a Roma si svolgono le esequie solenni di Papa Francesco, 266º Successore di Pietro e figura centrale del cattolicesimo contemporaneo.
Secondo la tradizione agiografica, Cleto — talvolta identificato con Anacleto — fu il terzo pontefice della Chiesa nascente, immediato successore di Lino e collaboratore diretto di San Pietro. Numerose fonti locali tramandano che, nel 44 d.C., egli fu inviato a evangelizzare le genti dell'antica Rubi, stabilendo uno dei primissimi nuclei cristiani dell'Italia meridionale. La Grotta di San Cleto, ubicata nei sotterranei della Chiesa del Purgatorio, è ritenuta il luogo dove il futuro Papa avrebbe amministrato i primi battesimi. Sebbene la storiografia accademica non convalidi definitivamente tale permanenza, la pietà popolare ha edificato su questa narrazione un culto profondamente radicato nella coscienza cittadina.
A rendere più intensa la giornata è la coincidenza con i funerali di Papa Francesco, scomparso il 21 aprile scorso. Il pontefice, noto per la sua pastorale della misericordia e per il profondo impegno nei confronti delle periferie esistenziali, ha segnato un'epoca nel cammino della Chiesa universale. La sovrapposizione di questi due eventi — la memoria di un pastore delle origini e l'addio a un padre spirituale dei nostri giorni — richiama potentemente la dimensione eterna della successione apostolica, in cui passato e presente si fondono in un'unica linea di testimonianza evangelica.
In questo 26 aprile, Ruvo di Puglia si fa emblema della continuità viva della tradizione cristiana. La città si pone così come microcosmo di una Chiesa che, tra storia e profezia, non smette di interrogarsi sul mistero della comunione dei santi e sulla guida del successore di Pietro.
Secondo la tradizione agiografica, Cleto — talvolta identificato con Anacleto — fu il terzo pontefice della Chiesa nascente, immediato successore di Lino e collaboratore diretto di San Pietro. Numerose fonti locali tramandano che, nel 44 d.C., egli fu inviato a evangelizzare le genti dell'antica Rubi, stabilendo uno dei primissimi nuclei cristiani dell'Italia meridionale. La Grotta di San Cleto, ubicata nei sotterranei della Chiesa del Purgatorio, è ritenuta il luogo dove il futuro Papa avrebbe amministrato i primi battesimi. Sebbene la storiografia accademica non convalidi definitivamente tale permanenza, la pietà popolare ha edificato su questa narrazione un culto profondamente radicato nella coscienza cittadina.
A rendere più intensa la giornata è la coincidenza con i funerali di Papa Francesco, scomparso il 21 aprile scorso. Il pontefice, noto per la sua pastorale della misericordia e per il profondo impegno nei confronti delle periferie esistenziali, ha segnato un'epoca nel cammino della Chiesa universale. La sovrapposizione di questi due eventi — la memoria di un pastore delle origini e l'addio a un padre spirituale dei nostri giorni — richiama potentemente la dimensione eterna della successione apostolica, in cui passato e presente si fondono in un'unica linea di testimonianza evangelica.
In questo 26 aprile, Ruvo di Puglia si fa emblema della continuità viva della tradizione cristiana. La città si pone così come microcosmo di una Chiesa che, tra storia e profezia, non smette di interrogarsi sul mistero della comunione dei santi e sulla guida del successore di Pietro.