
Attualità
Epatite pediatrica acuta, parla la pediatra Alessandra Cellamare: «Anche a Ruvo sale la preoccupazione, ma non c'è allarmismo»
I genitori, spiega la pediatra, desiderano essere correttamente informati
Ruvo - giovedì 28 aprile 2022
10.05
L'epatite pediatrica acuta di origini sconosciute preoccupa sempre di più i genitori ruvesi, in particolari le mamme e i papà dei bambini sotto i 10 anni, la fascia d'età che in altre parti d'Italia e del mondo è risultata tra le più colpite da questa forma di epatite.
L'allarme è crescente a Ruvo di Puglia, così come in tutto il mondo. Alessandra Cellamare, medico pediatra Asl, nel suo laboratorio di via Liberatore 51, conferma che anche in città c'è preoccupazione: «Grazie a Dio in Puglia non sono stati riscontrati casi, ma la preoccupazione sta aumentando. Negli ultimi giorni - spiega la pediatra ruvese a RuvoViva - i genitori dei piccoli pazienti che ricevo nel mio ambulatorio manifestano il desiderio di essere correttamente informati e di confutare tante false notizie. Chiedono informazioni sulla sintomatologia e sull'eventuale cura di questa patologia, della quale hanno sentito parlare in televisione o letto sui giornali. Noi medici però non possiamo dire molto di più, non conosciamo ancora nulla di questa patologia, il Ministero della Salute ci ha invitati ad essere sentinelle sul territorio, a segnalare cioè tempestivamente eventuali casi riconducibili a questa nuova forma di epatite».
Anche sulle chat scolastiche di Whatsapp il tam-tam delle mamme è incentrato sull'argomento epatite e talvolta gli "effetti collaterali" sono curiosi: «Di fronte ad un possibile pericolo, stranamente, anche i genitori più scettici sulla validità dei vaccini, corrono poi a sottoporre i loro figli alla vaccinazione, e questo soprattutto quando ci sono delle epidemie, come quella di meningite qualche anno fa in Italia».
Cosa fare allora? «Al di là delle informazioni che ci arrivano dalle autorità sanitarie nazionali ed europee non è possibile fare altro» osserva Alessandra Cellamare. «Non è nota l'eziologia di questa nuova forma di epatite e quella attribuibile all'Adenovirus è ancora solo un'ipotesi, non una certezza. L'unica cosa certa è che non sono in causa i virus A-B-C-D-E delle forme di epatite a noi note. Non c'è correlazione fra vaccino anti-COVID ed epatite, ciò nonostante alcuni bambini che hanno contratto l'epatite avevano avuto l'infezione da Coronavirus o l'avevano in corso».
«In merito alla sintomatologia, il vomito, il dolore addominale sono presenti in molti eventi gastroenterici che interessano la fascia pediatrica. Insomma, non ci sono sintomi specifici che segnalano la malattia. Solo l'eventuale comparsa di ittero - spiega la pediatra Cellammare - può essere una spia di interessamento epatico, ma solo un prelievo con esame ematochimico sarebbe in grado di individuare con certezza questa forma di epatite».
L'allarme è crescente a Ruvo di Puglia, così come in tutto il mondo. Alessandra Cellamare, medico pediatra Asl, nel suo laboratorio di via Liberatore 51, conferma che anche in città c'è preoccupazione: «Grazie a Dio in Puglia non sono stati riscontrati casi, ma la preoccupazione sta aumentando. Negli ultimi giorni - spiega la pediatra ruvese a RuvoViva - i genitori dei piccoli pazienti che ricevo nel mio ambulatorio manifestano il desiderio di essere correttamente informati e di confutare tante false notizie. Chiedono informazioni sulla sintomatologia e sull'eventuale cura di questa patologia, della quale hanno sentito parlare in televisione o letto sui giornali. Noi medici però non possiamo dire molto di più, non conosciamo ancora nulla di questa patologia, il Ministero della Salute ci ha invitati ad essere sentinelle sul territorio, a segnalare cioè tempestivamente eventuali casi riconducibili a questa nuova forma di epatite».
Anche sulle chat scolastiche di Whatsapp il tam-tam delle mamme è incentrato sull'argomento epatite e talvolta gli "effetti collaterali" sono curiosi: «Di fronte ad un possibile pericolo, stranamente, anche i genitori più scettici sulla validità dei vaccini, corrono poi a sottoporre i loro figli alla vaccinazione, e questo soprattutto quando ci sono delle epidemie, come quella di meningite qualche anno fa in Italia».
Cosa fare allora? «Al di là delle informazioni che ci arrivano dalle autorità sanitarie nazionali ed europee non è possibile fare altro» osserva Alessandra Cellamare. «Non è nota l'eziologia di questa nuova forma di epatite e quella attribuibile all'Adenovirus è ancora solo un'ipotesi, non una certezza. L'unica cosa certa è che non sono in causa i virus A-B-C-D-E delle forme di epatite a noi note. Non c'è correlazione fra vaccino anti-COVID ed epatite, ciò nonostante alcuni bambini che hanno contratto l'epatite avevano avuto l'infezione da Coronavirus o l'avevano in corso».
«In merito alla sintomatologia, il vomito, il dolore addominale sono presenti in molti eventi gastroenterici che interessano la fascia pediatrica. Insomma, non ci sono sintomi specifici che segnalano la malattia. Solo l'eventuale comparsa di ittero - spiega la pediatra Cellammare - può essere una spia di interessamento epatico, ma solo un prelievo con esame ematochimico sarebbe in grado di individuare con certezza questa forma di epatite».


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