San Biagio
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La processione di San Biagio dall’istituzione ai giorni nostri: il racconto di Antonio Marinelli

Un momento solenne in cui la comunità ruvese si stringe attorno al suo patrono

La processione di San Biagio a Ruvo di Puglia è un rito religioso, ma anche un evento che raccoglie testimonianze di fede di intere generazioni. Un momento solenne in cui la comunità ruvese si stringe attorno al suo patrono, in un'atmosfera di devozione e partecipazione.

Antonio Marinelli, portatore della statua e appassionato di storia locale, ci guida in questo viaggio nel tempo, ripercorrendo con i suoi ricordi l'evoluzione della processione dal 1985, quando aveva appena quindici anni, fino ai giorni nostri.

L'ISTITUZIONE DELLA PROCESSIONE DI SAN BIAGIO E I CAMBIAMENTI NEL CORSO DEGLI ANNI

"La processione di San Biagio, patrono della città di Ruvo, venne istituita nel 1985 sotto l'episcopato del Vescovo Mons. Antonio Bello dopo che l'anno prima, lo zelo sacerdotale, la solerzia e la passione per l'arte del parroco della Cattedrale don Salvatore Summo, sottoposero il simulacro ligneo cinquecentesco di San Biagio ad un lungo e accurato lavoro di restauro, dando alla scultura quella raffinata e austera bellezza che oggigiorno ammiriamo.

Venne così rimossa quella dozzinale e inappropriata ridipintura di color celeste che in più parti deturpava l'opera. Il simulacro ligneo di San Biagio usciva la prima volta in processione la Domenica del 3 Febbraio 1985, giorno liturgico dedicato al santo. Inizialmente la processione si snodava nelle prime ore pomeridiane (alle 16:00 per la precisione) prima che si celebrasse il solenne "Pontificale" presieduto dal vescovo. La statua veniva portata a spalle da 24 portatori (attualmente i portatori sono 28 per la pesantezza di tutta l'intera struttura completata negli anni) guidati dal compianto signor Filippo Marinelli, avente la funzione di capo statua.

Ma lo snodarsi della processione nelle primissime ore pomeridiane purtroppo non permetteva una grande affluenza di devoti del luogo e visitatori delle città viciniori. Pertanto, alla fine degli anni '90, venne deciso di posticipare l'uscita della processione dopo la celebrazione della solenne liturgia eucaristica (Pontificale) per permettere una partecipazione straordinaria di fedeli e devoti. Inoltre, negli stessi anni, sotto premura dei portatori sigg. Marinelli Antonio e Carlucci Gioacchino (oggi essere i portatori più "anziani" della statua), i portatori del santo patrono indossarono il camice bianco, il cingolo rosso scarlatto cinto in vita (a simboleggiare il sangue del martirio del santo) e lo scapolare di colore rosso con l'effige di San Biagio sul petto.

Per diversi anni venne usata una vecchia base processionale in legno intagliato con foglia oro. Successivamente, negli anni, la base fu messa in disuso per le sue precarie condizioni strutturali e venne presa in prestito dalla Arciconfraternita del Carmine (in comune accordo tra le parti), la vecchia base in legno che si adoperava in passato per la processione di Gesù al Calvario, ormai da tempo in disuso e giacente nei depositi confraternali. Ma nel 2017, la confraternita decise di interrompere il comodato d'uso pretendendo indietro la struttura lignea. Da quell'anno, per gentile concessione dell'associazione "Sacro Cuore", viene usata la base processionale del simulacro del Cuore di Gesù.

Nel 2006, essendo la festa di San Biagio festa patronale della città di Ruvo di Puglia, ci fu la partecipazione alla processione delle quattro confraternite cittadine, a simboleggiare l'unione di tutta la chiesa di Ruvo in onore del Santo."
3 fotoLa processione di San Biagio
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