Segre Milano
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Politica

I sindaci d'Italia a Milano con Liliana Segre. Tra loro anche Chieco

Ieri l'incontro nel capoluogo lombardo

I sindaci di tutta Italia si sono dati appuntamento a Milano per manifestare solidarietà alla senatrice Liliana Segre, superstite dei campi di concentramento nazisti e bersaglio di insulti antisemiti e minacce di morte sui social ma anche altrove. Un atteggiamento ostile e violento nei confronti della senatrice a vita, che vive sotto scorta.

A guidare la marcia delle fasce tricolore nel capoluogo milanese il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro, che ha scritto: «Oggi è la giornata mondiale dei diritti umani e sono in piazza a Milano con tanti sindaci di tutti gli schieramenti politici, venuti da tutta Italia, al fianco di Liliana Segre, un donna che rappresenta i valori della nostra Repubblica e che oggi è costretta a vivere sotto scorta a causa delle minacce ricevute. Oggi la sua scorta civica siamo noi. Oggi siamo qui, insieme, perché l'odio non ha futuro».

Decaro nelle scorse ore ha anche firmato, a nome dell'associazione dei comuni italiani, il «Manifesto per la comunicazione non ostile, adottato in questi giorni da tante giunte comunali - spiega il presidente Anci. Un impegno a essere responsabili quando usiamo le parole, soprattutto in rete. Ricordando che dall'altra parte dello schermo ci sono persone, con i loro sentimenti e la loro sensibilità».

Tra i sindaci che hanno raggiunto Milano anche il primo cittadino di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco.

"LilianaSegre ha scelto, con grande generosità, di testimoniare l'orrore del fascismo e del nazismo, la barbarie, il dolore anche privato, ha scelto di raccontare Auschwitz, perché il passato non ritorni. La sua vita è patrimonio dell'Italia Democratica, , la sua voce è una bussola preziosa per orientarci nel presente" afferma Chieco.

"E per questo che questo pomeriggio a Milano oltre 600 sindaci italiani, con la fascia tricolore, si sono stretti attorno a lei, per farle simbolicamente da scorta (dopo le minacce che ha ricevuto) e allo stesso tempo per raccogliere e riportare ognuno nella propria città una goccia del suo formidabile coraggio. Perché l'odio non ha e non deve avere futuro. Oggi lo hanno detto chiaro e forte tanti sindaci" continua.

E conclude: "Tra loro anch'io che con orgoglio e grande convinzione ho portato alla Senatrice l'affetto della nostra città" .
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