
Caos giunta, la lettera di Filograno al sindaco Chieco: «Io mi fermo qui»
Dopo la revoca delle deleghe, l'ex assessora alla cultura confessa di non sentirsi in sintonia con l'agire politico attuale
È una lettera carica di emozioni e lucide riflessioni che Filograno rivolge al primo cittadino, condividendone le scelte e confessando di non sentirsi più in sintonia con l'agone politico attuale.
Carissimo sindaco Ninni Chieco,
ti scrivo con il tono informale e vero che appartiene ai nostri rapporti da quasi nove anni, data la frequentazione quotidiana nel comune impegno per la città di Ruvo di Puglia e lo faccio, innanzitutto, per ringraziarti della fiducia che hai avuto in me e nel mio operato, incaricandomi come assessora alla Cultura con numerose altre deleghe nel tuo primo mandato da sindaco (2016-2021) e poi rinnovando questo rapporto nel secondo mandato, conferendomi anche la delega di vicesindaca, che ho portato con onore e rispetto istituzionale ogni volta che ho dovuto sostituirti.
Ti ringrazio per tutto il sostegno e per la visione che abbiamo condiviso in questi anni, cosa che mi ha consentito di lavorare al tuo fianco, imparando molto da te e condividendo alcuni tratti di strada con persone che rimarranno per me fondamentali (in primis la nostra carissima Monica Montaruli).
Ho potuto così conoscere da vicino, esercitando ruoli di grande responsabilità e impegno, questo bellissimo territorio e il suo paesaggio naturale, culturale e umano e ho potuto operare dall'interno di un ente pubblico, in stretta relazione con il personale amministrativo (che altrettanto ringrazio con sincero affetto e profonda stima e considerazione per il lavoro che viene quotidianamente svolto) e con altri enti sovracomunali (in primis Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Sovrintendenza Archeologica, Ministero della Cultura, Parco dell'Alta Murgia, Consorzio Puglia Culture), con l'unico scopo di perseguire il bene comune e di sostenere una comunità nella quale erano attive già da decenni tante realtà culturali, sportive, educative e giovanili e molte altre negli anni si sono affermate e consolidate.
Questi sono sempre stati i soggetti con i quali ho interloquito quotidianamente, promuovendone l'agire in tutte le modalità possibili e dedicando a questo la maggior parte della mia vita dal luglio 2016 ad oggi, ogni giorno e in ogni circostanza anche complessa di vita personale e lavorativa.
Questo non è, però, lo spazio adeguato né il momento giusto, così a caldo anche sul piano emotivo, per ripercorrere il lavoro svolto e ricordare le numerose progettualità sostenute, incoraggiate o direttamente realizzate dalla nostra amministrazione sotto il mio impulso, che restano un dato di fatto per chiunque abbia occhi e cuore per vederle.
Ora non voglio fare altro che confermarti che condivido in pieno la tua scelta e che per quanto riguarda me, questa revoca di deleghe mi solleva definitivamente dall'agire in uno spazio che non sento più consono alla mia azione: l'arduo compito di promuovere e gestire quell'immateriale che è decisamente prioritario nei settori di cui prevalentemente mi sono occupata e le grandi sfide del nostro tempo richiedono un clima migliore per essere affrontate e sono certa che lo ritroverete per rilanciare il lavoro sulla città nell'ultimo tratto del tuo mandato di sindaco, cosa che farai anche con tutto il mio appoggio morale e con l'impegno civile e culturale nella città in cui ora vivo e lavoro e continuerò a farlo.
Ci siamo dovuti fermare davanti al fatto che vengo considerata responsabile di coltivare un interesse personale nell'aver caldeggiato insieme a te la candidatura dell'ex Macello Comunale ad un finanziamento ministeriale di 10milioni euro che sarebbero serviti alla sua riqualificazione e non già per la sua gestione (come si legge invece nella reinterpretazione che la minoranza consiliare ha dato, in maniera alquanto capziosa, delle motivazioni di sfiducia della maggioranza e di legittima richiesta di attenzione) per trasformarlo poi in un hub della creatività che non certo noi, ma gli amministratori che ci succederanno, avrebbero potuto rendere operativo, attivando percorsi di formazione, servizi per il turismo e molto altro ancora. La mancanza di convergenza su questo progetto è un fatto che va rispettato e del quale avevamo preso atto, quello che poi ne è seguito mi pare essere andato piuttosto oltre.
A questo si sono aggiunte, poi, le pesanti considerazioni espresse sul progetto "Luci e Suoni d'artista", che tanto ha dato a questa città dalla sua prima edizione nel Natale del 2016 sulla sua direzione e su altre scelte relative al sistema degli attrattori culturali cittadini e che io, da assessora alla Cultura di questa città d'arte da quasi nove anni continuativi, ho messo in campo nell'esclusivo interesse di dare a Ruvo di Puglia opportunità per emergere sempre più sul panorama culturale nazionale e internazionale e per crescere come merita.
Per questo voglio ribadire che io mi fermo qui, mentre tanti progetti sono in corso e altri stavano arrivando a maturazione e ti auguro di trovare presto il modo per portarli avanti, così come spero farai nei vari settori strategici delle politiche pubbliche alle quali ti sei dedicato con una passione e una ostinazione che condivido pienamente, perché sono anche mie e lo hai fatto solo per spirito di servizio e impegno civile, sacrificando moltissimo sul piano personale e professionale.
Mi hai voluta coinvolgere con slancio, generosità e convinzione che credo di avere del tutto ricambiato con il mio agire nel quale, di questo sono certa, devi aver visto realizzarsi le ragioni per le quali il mio nome ti fu allora suggerito.
Con immutata stima e affetto.
Monica Filograno